Pizzo di Levico 2025

Prealpi trentine 

Data escursione: 7 Marzo 2025
Vetta: Il Pizzotto - 1.756 m
Vetta: Pizzo di Levico (Cima Vezzena) - 1.908 m
Vetta: Bocca di Forno - 1.788 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
EEAI - Escursionisti Esperti in Ambiente Innevato

Scarica traccia GPS

 

      1. Ave Maria - Crodaioli

Sulla linea di spartiacque tra i dolci pendii dell’altopiano dei Sette Comuni e la sottostante e strapiombante Val Sugana, nella sua propaggine più occidentale, in corrispondenza della linea di confine tra la provincia vicentina e quella di Trento, svetta una cima, Vezzena per i veneti e Pizzo di Levico per i trentini, boscata e prativa nel suo versante meridionale, vertiginosa e quasi irraggiungibile in quello settentrionale.

Profilo altimetrico

Profilo altimetrico

Non difficile da raggiungere dal versante sud, cima Vezzena è molto panoramica ed estremamente interessante dal punto di vista storico; per entrambi i motivi merita di essere visitata sia d’inverno che d’estate.

Sono salito lassù due volte nell’inverno 2008/2009 e la penultima nell’estate del 2015. L’inverno che sta volgendo al termine non è stato prodigo di grandi nevicate; in quest’ultima escursione al Pizzo di Levico, pertanto, abbiamo optato per lasciare le ciaspole in auto ricorrendo all’uso eventuale dei ramponcini, peraltro neppure utilizzati. 

By rete visittrentino

By rete visittrentino

Giro ad anello percorso in senso orario. Al passo Vezzena (1402 m), oltrepassato l’hotel omonimo, si percorre la strada asfaltata per poche centinaia di metri in direzione nord fino ad un primo bivio dove è possibile parchegiare l’auto a bordo strada, presso la chiesetta di San Giovanni Battista. Ci si immette quindi sulla strada a destra (chiusa al traffico veicolare) in direzione Forte Verle, percorrendo il tracciato della strada militare fino ad arrivare alla conca dove sorgono le rovine del forte austriaco Busa Verle (m.1504) ed il bivio per malga Cima Verle.

Dalla conca “Busa Verle“, svoltando a sinistra seguiamo per un breve tratto la strada asfaltata, con un sottile strato di neve, fino al bosco dove la abbandoniamo (segnaletica) per immetterci, sempre a sinistra, sul sentiero CAI 205 che risulta molto ben segnato con i classici colori  bianco-rossi sugli alberi. Il ripido sentiero ben tenuto, divenuto oramai boschivo, risale il versante sud-ovest del monte sbucando nei pressi del Pizzotto. Oltre il bosco il sentiero sale su fondo roccioso e strapiombante a sinistra sui laghi di Levico e Caldonazzo, offrendo scenari fantastici.

Panorama verso nord

Panorama verso nord

Confluiti sulla stradina militare (Sentiero della Pace), senza difficoltà per l’esposizione sulla sottostante Valsugana grazie ad ua recente protezione metallica, in breve si perviene alla cima caratterizzata dal forte austriaco scavato nella roccia, da una nuova piattaforma panoramica ed una grande croce in ferro. (Ore 2 dal parcheggio)

Forte di cima

Forte di cima

Il panorama, ampio e suggestivo, consiglia una lunga sosta.

Dalla cima, il sentiero CAI 205 si tiene in prossimità dello spartiacque e scende a Bocca di Forno con direzione sud-est traversando mughete e pascoli a ridosso del movimentato crinale.  (50 minuti dalla cima)

Bocca di Forno

Bocca di Forno

Presso Bocca di Forno si offre all’escursionista la possibilità di continuare sul crinale verso cima Manderiolo oppure scendere verso sud per incontrare la strada militare (Sentiero della Pace) che, con andamento est-ovest, collega il rifugio Larici alla conca di Busa Verle.

Fino a Bocca di Forno abbiamo seguito la programmazione dell’escursione senza problemi e neppure sorprese. La sopresa, se così può essere definita, si potrebbe riferire al manto nevoso presso Bocca di Forno, soffice e spesso, tale da rendere necessario l’uso delle ciaspole che però non avevamo con noi.

Seguendo in discesa una traccia, non troppo marcata per un recente passaggio e sprofondando a volte nella neve fino al ginocchio, abbiamo dapprima raggiunto la strada militare (Sentiero della Pace) e poi, svoltando a destra, direzione ovest,  la piana di malga Marcai di sopra (1658 m). Dopo l’incrocio a destra con la strada militare che scende dalla cima abbiamo continuato in direzione ovest verso la conca “Busa Verle” ed il parcheggio nei pressi della chiesetta di San Giovanni Battista. (Poco più di ore 2 da Bocca di Forno)

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

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