L’arco alpino

C’era una volta, ma ormai non c’è più, la consuetudine d’insegnare ai bambini delle elementari una filastrocca per memorizzare i nomi dei settori, o zone, in cui le Alpi erano state suddivise per motivi di classificazione e studio. Recitava così: “MACOnGRAnPENaLERECAGIU” dove le prime sillabe di ogni settore alpino (con l’eccezione dei quello carnico) MArittime, COzie, GRAie, PENnine, LEpontine, REtiche, CArniche e GIUlie) erano tenute insieme, da occidente ad oriente, da due consonanti ed una sola vocale. L’inizio dell’arco alpino era associato al Colle di Cadibona, ad ovest, nei pressi di Savona e la sua fine al golfo di Quarnaro, ad est, di fronte alla città di Fiume.

Oggi potremmo dire, con un’interpretazione più liberale e fantastica, ma non priva di rigore scientifico, che le Alpi hanno origine dal mar Ligure, dal quale balzano fuori improvvisamente e si ergono a grandi altezze in poco spazio (la punta Argentera, che dista poco più di quaranta chilometri dal mar Ligure, si erge fino ai 3.200 metri sul livello del mare) per poi rituffarsi, dopo un percorso di un migliaio di chilometri, nel mare Adriatico scomparendo in frammenti di isole (Dalmate).

Tralasciando la recente classificazione orografica delle Alpi come sistema montuoso europeo (SOIUSA), complessa e particolareggiata, dove per la prima volta si è ottenuto un’armonica fusione dei raggruppamenti alpini italiani con quelli francesi, svizzeri, austriaci e sloveni, accettiamo una suddivisione dell’arco alpino in tre settori fondamentali: uno occidentale, dal mar Ligure alla punta più settentrionale del Piemonte, (le classiche alpi Marittime, Cozie, Graie e Pennine); uno centrale fino all’estremo nord dell’Alto Adige, identificabile con la Vetta d’Italia (le classiche alpi Lepontine, Retiche e la successiva estensione di queste ultime in alpi Noriche, abolita nella SOIUSA; ed uno orientale fino al golfo di Quarnaro (le classiche alpi Carniche e Giulie).
Nella stesura di questo sito ho mantenuto l’impostazione “scolastica” della tradizionale tripartizione alpina.

Mappa arco alpino

 

Alpi Graie Alpi Giulie

Confini geografici dei settori alpini ed origine dei nomi

Le Alpi sono le Alpes Montes dei Romani. Il termine è sicuramente di origine preromana, molto probabilmente derivato da una radice mediterranea, alp, con significato di “roccia”, “pietra”, che forse, secondo recenti interpretazioni, mostra anche influssi centro-asiatici, con il significato di luogo “alto”, “elevato”.

ALPI MARITTIME:
dal Colle di Cadibona (460 m) al Colle della Maddalena (1.996 m)

ALPI COZIE:
dal Colle della Maddalena al Colle del Moncenisio (2.083 m)

ALPI GRAIE:
dal Colle del Moncenisio al Colle del Petit Ferret (2.537 m)
Si sviluppano nel Piemonte nord occidentale e nella Savoia francese.
Non lontano dal Col Ferret, alla testata della Val d’Aosta, sorge il massiccio del Monte Bianco (4.810 m), massima elevazione della catena. Anche il massiccio del Gran Paradiso (4.061 m) fa parte di questo tratto.

Formavano una provincia romana, quella delle Alpes Graiae con capoluogo Forum Claudium Clutronum, poi divenuto Axima e quindi l’attuale Aime nella Tarentaise. Il termine deriva molto probabilmente da una radice “gre” o”gra”, con significato di “roccia”.

ALPI PENNINE:
dal Colle del Petit Ferret al Passo del Sempione (2.009 m)

La provincia romana si chiamava Alpes Poeninae. La radice “penn” è molto probabilmente di origine celtica, con significato di “vetta”, “cima”; secondo recenti interpretazioni è di derivazione anatolica.

ALPI LEPONTINE:
dal Passo del Sempione al Passo dello Spluga ( 2.117 m)

ALPI RETICHE:
dal Passo dello Spluga al Passo del Brennero (1.350 m)

Nome già in uso in epoca romana per le Alpes Reticae, deriva da Raeti, popolazione di origine etrusca rifugiatasi nelle Alpi Centrali dopo l’invasione celtica. Riguardò anche due province romane, la Raetia Prima in ambito alpino e la Raetia Secunda più a nord, verso il Danubio.

ALPI NORICHE :
dal Passo del Brennero alla Sella di Dobbiaco (confine italo-austriaco)

DOLOMITI:
dalla Sella di Dobbiaco alle Prealpi Venete

Il termine comparve per la prima volta in un libro pubblicato a Londra nel 1864, The Dolomite Mountains di J.Gilbert e G.C.Churchill. Dolomite è il minerale (carbonato doppio di calcio e magnesio) che costituisce la dolomia, roccia sedimentaria organogena che forma in gran parte l’ossatura dei rilievi di questo settore delle Alpi. Era stata studiata, nella seconda metà del XVIII secolo, dal geologo francese Deodat de Dolomieu (1750-1801), da cui prese il nome.

ALPI CARNICHE:
dalla Sella di Dobbiaco al Tarvisio.

Denominazione già in uso in epoca romana, deriva dalla popolazione dei Carni, qui stanziata. Alpes Carnicae era la catena tra la provincia del Noricum e la X Regio, Venetia et Histria.

ALPI GIULIE:
dal Tarvisio al Golfo di Quarnaro