1. Tema di Chiara
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La Val d’Ultimo è una valle secondaria della val Venosta, situata nella parte occidentale dell’Alto Adige ed al limite sudorientale del parco naturale dello Stelvio, con accesso dal paese di Lana. Alla fine della val d’Ultimo, presso il lago Fontana Bianca, si può lasciare l’auto nel grande parcheggio della funicolare. Si procede poi in direzione sud-ovest su larga traccia innevata, senza ausilio di ciaspole, in comune con la salita al rifugio Canziani. Ad un primo ponticello sul rio di Lago Verde (sentiero 107 con indicazioni per cima Collecchio) si svolta a sinistra su traccia che risale un dosso con rado bosco, piuttosto ripido, arrivando nei pressi del lago del Pesce (2063 m) e della malga Fontana Bianca di mezzo (mittlere Weissbrunnalm). Si attraversa successivamente il rio Valsura proseguendo in direzione di malga Kaseralm e quindi, superando con ciaspole calzate un pendio abbastanza ripido in direzione sud-est, si arriva alla malga Fontana Bianca di sopra (obere Weissbrunnalm, 2217 m) dove è possibile individuare la parte superiore dell’itinerario, la prima cima delle Crode (la nostra meta, vasta e tondeggiante) e quella principale, esile ed affilata, con croce di vetta. Ci troviamo al centro inferiore dell’immensa vallata racchiusa dalla vicina catena delle Crode, a sinistra, e da quella più lontana a destra, formata dalle cime più elevate del Gioveretto e Sternai che sovrastano il lago Verde ed il rifugio Canziani. Le due catene confluiscono su cima Collecchio chiudendo il vallone verso sud.
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione)
Panorama da quota 2550 circa verso nord-ovest: da sinistra cime Collecchio, Sternai, Gioveretto ed Orecchia di Lepre. Proseguiamo ora in direzione sud-est su percorso libero avendo come obiettivo la nostra meta, sempre ben visibile. La salita, più ripida ed impegnativa, richiede una faticosa progressione a zig-zag per superare il dislivello che ci separa dalla vetta, raggiunta dopo circa ore 2,45 dalla partenza. Uno sguardo attento alla seconda cima (2763 m), non eccessivamente distante, ed alla sottile cresta innevata che la separa da quella appena raggiunta ci suggerisce la rinuncia a raggiungerla. Il panorama verso nord-ovest e sud è delimitato da alcune vette (Orecchia di Lepre, Gioveretto, Sternai e Collecchio) che, per le loro quote, precludono la vista sui vicini massicci costituiti da Cima Venezia, Cevedale, Gran Zebrù ed Ortles. Verso sud-est invece si distinguono in lontananza le conosciute vette delle dolomiti trentine e venete. Panorama dalla cima verso sud-est. Per la discesa, così come per l’itinerario di salita, sono possibili alcune varianti. Poco sotto la cima ci manteniamo più a destra rispetto al tracciato di salita, sul profilo di cresta abbastanza ampio e sicuro, che collega la I° Croda al dosso denominato Giogo Fichter. La modesta elevazione è caratterizzata da un omino di pietra che si stacca scuro e severo sopra una dolce distesa di neve immacolata. Con successiva ripida discesa ci riportiamo nuovamente nei pressi della malga Fontana Bianca di sopra e quindi, sul medesimo percorso di salita, si ritorna al punto di partenza. (ore 2 dalla cima) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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