Madonna della Corona

PREALPI VENETE
Madonna della Corona 780 m
(Monte Cimo – Baldo)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
primavera 2008
Difficoltà:
Turistica T
Turistica
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Lo storico sentiero che dal fondo della Val d’Adige, in località Brentino, sale al Santuario della Madonna della Corona è uno degli itinerari più belli e frequentati del veronese, sia per gli aspetti paesaggistici e le valenze culturali e sia quale vera e propria Via Crucis di fede.
Se il Santuario è indubbiamente uno dei più suggestivi ed il più ardito d’Italia, il sentiero storico non è da meno e permette di raggiungere la Basilica nel modo migliore.

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Da Brentino si sale la caratteristica scala selciata. Più avanti il sentiero s’inoltra nella boscaglia e poco oltre si trova la croce di cemento che domina la valle e la prima stazione della Via Crucis. Dopo alcuni tornanti il sentiero dirige decisamente verso l’interno del grande vajo e diventa via via più aereo e panoramico, con affascinanti visioni sui grandiosi paretoni rocciosi e l’orrido in fondo della gola. Clicca per ingrandireA metà percorso, quando uno scorcio permette di vedere alto il Santuario, la traccia aggredisce decisamente il verticale e repulsivo paretone del Monte Cimo.


Clicca per ingrandireSembra non vi siano passaggi praticabili. Ed invece un’arditissima scalinata, completamente scavata sulla roccia, incide il verticale paretone e sale a zig zag, cambiando direzione in una suggestiva grotta, e guadagna il ripidissimo terrazzo pensile dirimpettaio alla nicchia del Santuario. Un ponte di pietra, a due campate, getta un passaggio sul burrone e si appoggia alla verticale parete sotto il Santuario che si raggiunge tramite una incredibile scalinata completamente scavata nella roccia. Clicca per ingrandireIl seicentesco ponte è chiamato ‘Ponte del Tiglio’ per il fatto che fino ad allora il passaggio si affrontava cavalcando un albero di tiglio cresciuto di traverso causa un grosso masso. (Estratto da: Magicoveneto)

Il mese di maggio, che nella tradizione cristiana è dedicato a Maria madre di Gesù, vede il gruppo escursionisti del Circolo Carife in pellegrinaggio al santuario della Madonna della Corona. Il santuario è appollaiato tra le verticali e rocciose pendici del monte Cimo, nel massiccio del Baldo, tra i paesi di Brentino, a valle (140 m), e Spiazzi, a monte (860 m) ed offre una suggestiva visione di sé in un breve tratto dell’autostrada del Brennero tra le uscite di Affi ed Ala.
Clicca per ingrandireLa salita al santuario, costante e continua ma sicura, supera i settecento metri di dislivello tra le due località ed accompagna l’escursionista lungo l’antico sentiero percorso da pellegrini di ogni epoca che, toccando le tradizionali stazioni della Via Crucis, recitano il rituale canonico dell’uffizio del Rosario. Al “primo mistero gaudioso”, il gruppo compatto intraprende la salita con genuino gaudio per l’assenza di pioggia, ma già al “quarto mistero” viene sorpreso, si fa per dire, da una pioggerellina che non l’abbandonerà più per l’intera giornata, ma andrà intensificandosi, “precipitando a matasse dai prodighi telai del cielo”. (Fruttero & Lucentini: A che punto è la notte)

I successivi “misteri della luce” opereranno un incredibile cambiamento: una densa cappa di nuvole avvolgerà completamente il gruppo, trasformando quello che è tradizionalmente un mese primaverile e luminoso in un cupo e tenebroso mese autunnale.Clicca per ingrandire La fatica per la salita ed il disagio per la pioggia operano sul gruppo un’ulteriore mutazione ed in prossimità dei “misteri gloriosi”, mentre qualcuno invoca l’ausilio degli angeli, qualcun’altro viene colto da mistiche visioni e, a fine giornata, confesserà di aver parlato alla Madonna. Il vero ed unico miracolo sarà operato all’Antro del Pellegrino, un’accogliente ed asciutta grotta alle porte del Santuario dove il gruppo potrà sostituire indumenti bagnati e consumare un pasto frugale.Clicca per ingrandire
Nonostante tutto, la compagnia dimostra allegrezza e soddisfazione. Non è l’allegria chiassosa e sguaiata che manifesta in tal modo energia accumulata e repressa mentre la soddisfazione, che traspare dai volti affaticati, deriva dalla consapevolezza di aver raggiunto l’obiettivo prefissato, seppur modesto, in condizioni meteo pessime.

L’escursione avrà la propria conclusione naturale in località Spiazzi, dove attende il nostro pullman, raggiungibile in circa mezz’ora di salita dal santuario mariano.

(Le immagini non firmate sono tratte dalla rete internet)

Mappa della cima:

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