Monte Cornetto di Folgaria

PREALPI TRENTINE
Monte Cornetto 2.060 m
(Gruppo Becco Filadonna-Vigolana)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
inverno 2008
Difficoltà:
Escursionisti EAI
Escursionisti ambiente innev.
 

Non ci sono vette estreme sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna e questa caratteristica ne fa una meta privilegiata per tutti coloro che amano vivere la montagna nella stagione invernale. Le “ciaspole” rappresentano un mezzo ideale per camminare nella coltre nevosa senza dover possedere alcuna tecnica; è sufficiente il gusto di muoversi nella natura.

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La salita al monte Cornetto è facile, bella ed estremamente panoramica, in genere sicura, ideale per le ciaspole. Si sale sulla massima elevazione sud del massiccio della Vigolana inizialmente per bosco che accompagna la comoda strada forestale, quindi per l’erta spianata sulla dorsale sud est del monte, fino alla vetta. Interessante e grandioso il panorama dalla vetta.Clicca per ingrandire Solo le ripide pareti del Becco di Filadonna, poco lontano e raggiungibile per ardita cresta, precludono alla vista una piccola parte dell’orizzonte settentrionale.Clicca per ingrandire

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Poco prima del Passo Sommo (1343 m), nei pressi di Folgaria, si lascia l’auto ed al passo, di fronte al bar Chalet, parte la strada forestale che si inoltra nel bosco. Si sale gradualmente di quota con qualche tornante fino a raggiungere una grande radura a quota 1535 m., dove si notano i resti di impianti di risalita, abbandonati da tempo ma lasciati pigramente sul posto ad oltraggiare due volte la montagna. Si risale il faticoso pendio verso nord e nei momenti di riposo, per riprendere fiato, Clicca per ingrandirel’occhio corre a meridione verso il sole ed al ben definito massiccio del Pasubio.

Clicca per ingrandire Ad ovest l’Atissimo di Nago e la catena del Baldo spuntano dalle vette degli abeti mentre ad oriente l’orizzonte è occupato dal vetta del Verena e dorsale del Portule . Dove la radura si richiude, il tracciato, che segue il segnavia 451, riprende tra abeti e quindi tra mughi, a ridosso del crinale, fino alla cima, poco sopra l’arrivo della vecchia sciovia. Clicca per ingrandire

 

Lo spettacolo che ci appare in vetta ripaga della fatica della salita e del forte vento incontrato poco prima della cima mentre sotto di noi uno strapiombo mozzafiato accompagna lo sguardo verso la valle dell’Adige. Clicca per ingrandire

La discesa preventivata per sentiero 425 verso il rifugio Paradiso, sulla dorsale sud- ovest del monte, è sconsigliata dallo spessore del manto nevoso ancora integro (si sprofonda in neve fresca, nonostante le ciaspole). Clicca per ingrandireSi ritorna quindi per lo stesso itinerario di salita. Richieste complessivamente 4 ore e mezza.

 

Mappa della cima:

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