Corno Grande

GRAN SASSO D’ITALIA
Corno Grande
2.912 m
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
estate 2005
Difficoltà:
Escursionisti Esperti EE
Escursionisti Esperti
      1. J`Abruzzu - Brigata Alpina Julia
 I primi a salire la vetta del Corno Grande furono il capitano bolognese Francesco De Marchi e il cacciatore di camosci Francesco Di Domenico, nel 1573 (wikipedia).
Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si caratterizza per la presenza della vetta più alta dell’Appennino, il Corno Grande.

(La foto panoramica del Gran Sasso è di Maria Rosa Randoli) Clicca per ingrandire

Su questa catena è inoltre presente l’unico ghiacciaio appenninico, il Calderone, il più meridionale d’Europa.
La catena del Gran Sasso è costituita da calcari e dolomie che conferiscono alla montagna un aspetto maestoso, con pareti altissime e verticali, nel versante nord-est, non riscontrabili in nessun altro settore dell’Appennino. Il versante sud-ovest invece, che degrada verso la conca aquilana, appare come una bastionata uniforme con cime piuttosto arrotondate e modellate da antichi ghiacciai, ormai scomparsi, le cui tracce sono tuttora leggibili negli estesi altipiani coperti da praterie.Clicca per ingrandire

 

Clicca per ingrandireEmozioni e sorprese: il binomio che ha caratterizzato l’escursione al massiccio del Gran Sasso d’Italia, nel week-end di fine estate.

A cominciare dall’incontro notturno con un cinghiale solitario, al nostro arrivo a Prati di Tivo (primo pernottamento in albergo, a quota 1465 metri) ed alla magnifica sorpresa riservataci dalle condizioni atmosferiche che hanno stravolto le non incoraggianti previsioni del tempo, l’indomani, giornata destinata al trasferimento a Campo Imperatore (secondo pernottamento nell’albergo-rifugio, a quota 2130 m)Clicca per ingrandire; dall’emozionante salita alla cima , transitando per il rifugio Franchetti (2435 m), quando ormai sembrava impossibile raggiungerla a causa di una serie incredibile di inconvenienti, al suggestivo rientro in albergo-rifugio attraverso un lungo tunnel sotterraneo, umido e buio, dopo la visita serale programmata all’osservatorio astronomico di Campo Imperatore.Clicca per ingrandire

Infine per la piacevole presenza di una giovane volpe che, discreta ma ostinata, cercava riparo ed anche conforto nell’atrio dell’albergo-rifugio di Campo Imperatore, incurante dei flash fotografici di turisti sorpresi e confidando certamente nella generosità del cuoco.

 

Percorso disegnato su mappa Google Earth: Tracce in nero=utilizzo impianti; in rosso=salita alla cima; in verde=discesa a Campo Imperatore.

Mappa della cima:

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