1. Canti Alpini - Monte Pasubio
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Estate 1992
Escursione iniziata da Colle Xomo (1058 m), raggiunto con mezzi fuoristrada da Posina. Rientro in giornata al Pian delle Fugazze (1162 m) percorrendo in discesa il sentiero 399-E5 o Strada degli Eroi. Cima Palon, vetta del Pasubio; arido suolo lunare teatro delle sanguinose battaglie della prima guerra mondiale. Percorrendo in salita la suggestiva Strada delle Gallerie (sent. 366) si perviene dapprima alle Porte del Pasubio (1934 m) con il rifugio Papa edificato nel 1922, e quindi alla cima. La Strada delle Gallerie è un’opera unica nel suo genere, che non trova paragoni in tutto il fronte della guerra fra Italia e Austria. Si tratta di una strada mulattiera lunga circa 6300 metri, dei quali ben 2300 distribuiti in 52 gallerie ed i restanti intagliati a mezza costa. Fu costruita per il transito di uomini e salmerie, allo scopo di creare un percorso alternativo alla camionabile degli Scarubbi soggetta all’osservazione e al tiro degli austro-ungarici.
Autunno 2013 L’itinerario n. 300, lungo la Val Canale, è il più antico e classico percorso seguito per raggiungere Porte del Pasubio attraverso le quali ci si immette nell’acrocoro sommitale del massiccio. Nella parte medio alta del sentiero detriti di cava e l’usura del tempo hanno in parte degradato il percorso che non presenta comunque difficoltà. (Guida sezioni vicentine del CAI)
Ripetizione, a distanza di 21 anni, della salita alla zona monumentale del Pasubio dove, tra gli anni 1916-1918, si svolsero accesissime lotte tra le truppe italiane ed austriache. La partenza è a quota 1100 metri, in versante vicentino e poco prima del passo Pian delle Fugazze, nei pressi della cappella dedicata a San Marco. Inizialmente su comoda mulattiera, si tagliano i sassosi pendii della dorsale Favella e si supera il Boale della Lorda guadagnando l’impluvio della Val Canale. In precedenza si sono incontrate le confluenze dei sentieri provenienti dal rifugio Balasso e da Ponte Verde, sempre in versante vicentino. Si continua tranquillamente nel solco vallivo fino a che il pendio si impenna e si fa più impegnativo. Piegando a destra si abbandona il fondo della valle su tracce dell’antica mulattiera militare tagliando le rocciose propaggini che sovrastano l’alta valle fino ad immettersi sulla Strada degli Eroi, poco prima del rifugio Papa (1934 m), ore 2,30 dalla partenza. Superato il valico “Porte del Pasubio”, sul versante retrostante a quello dove sorge il rifugio Papa si segue verso nord la rotabile che transita per malga Pasubio, l’Arco Romano (2035 m) con il piccolo cimitero di guerra “Brigata Liguria” per raggiungere poi la chiesetta di S. Maria del Pasubio o di Sette Croci (2081 m). Oltrepassata la chiesetta si prosegue in direzione del sentiero 142, che si abbandona subito per percorrere il camminamento di guerra intitolato al generale Ghersi in direzione della Selletta Damaggio (2175 m), poco sotto il Dente Italiano. La cima del Palon, a pochi minuti dal Dente Italiano, viene raggiunta comodamente dopo ore 1,30 da Porte del Pasubio. Il versante nord-est dell’acrocoro sommitale è un vasto altopiano ondulato, ricco di testimonianze della Grande Guerra. Leggermente spruzzate di neve fresca, le praterie in quota, sotto il Dente Italiano, rappresentano un magro pascolo per un branco numeroso di camosci. Verso settentrione la vista spazia per diverse decine di chilometri mentre tutto il meridione è avvolto da una fitta cappa di nuvole che, incuneandosi tra le valli longitudinali, rimane bloccata dai contrafforti più alti del Carega e Pasubio. Il ritorno avviene sul sentiero 105, sul versante sud del massiccio fino a raggiungere i ruderi dell’ex rifugio Militare, posizionato sul costone poco sotto la cima del Palon e visibile a lungo durante la discesa sulla Strada degli Eroi, nel versante vicentino. Lo si abbandona quasi subito per seguire invece il sentiero 398, o delle Creste, che, con percorso molto panoramico e suggestivo, accompagna al Soglio dell’Incudine e si innesta poi con una breve variante sulla Strada degli Eroi (399-E5) a quota 1855, poco prima della Galleria D’Havet. Il manufatto, risalente alla Grande Guerra, costituisce il passante artificiale di quota tra il versante vicentino a quello trentino. Diverse scorciatoie interrompono la Strada degli Eroi sul versante trentino e permettono la discesa al Pian delle Fugazze in maniera più veloce e meno noiosa, fino alla cappella San Marco, dov’è parcheggiata l’auto (ore 2,30 dalla cima del Palon). (Riferimenti in corsivo alla “Guida sezioni vicentine del Cai”) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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