Col dei Bos e Sas de Stria

DOLOMITI AMPEZZANE
Col dei Bos 2.559 m
Sas de Stria 2.477 m
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
luglio 2018
Difficoltà:
Escursionisti Esperti Attrezzato EEA
Escurs. Esperti Attrezzato
Scarica traccia GPS in formato GPX, GDB e KMZ
      1. Canti Alpini - Bombardano Cortina
Il Col dei Bos è una cima di modesta elevazione rispetto ai rilievi circostanti. Risulta racchiusa tra il massiccio del Lagazuoi ad ovest, il gruppo delle Tofane ad est, la val Travenanzes a nord ed il passo Falzarego a sud.

Il versante settentrionale si presenta piuttosto dolce, digradante verso la Val Travenanzes mentre quello meridionale strapiomba sul sottostante passo Falzarego. Fu teatro di sanguinosi combattimenti tra i soldati italiani ed austro-ungarici durante la Grande Guerra ed ancora oggi la superficie del versante settentrionale è costellata di crateri formati dalle esplosioni di bombe e granate e percorsa da trincee. 

Il Sas de Stria, Hexenstein in tedesco, il cui nome rimanda ad antiche leggende locali che lo facevano residenza di una strega, sovrasta con la sua mole piramidale il passo Falzarego. E’ stato interamente scavato dall’esercito austriaco nel corso del primo conflitto mondiale rendendolo una fortificazione imprendibile per gli Alpini dell’esercito italiano. (wikipedia.org)

Mappa Kompass

Sul Col dei Bos è stata tracciata una via ferrata, la Brigata Alpina, considerata moderatamente difficile con il tratto iniziale difficile e qualche passaggio da non sottovalutare. Punto di inizio escursione è il parcheggio del ristorante “da Strobel” sulla strada che collega Cortina al passo Falzarego, a quota 2.050 metri circa, ad un chilometro dal passo stesso.

In ferrataDal parcheggio un sentiero segnato sale in mezzo al bosco ed in pochi minuti porta sulla vecchia strada militare che passa sotto le pareti rocciose delle torri del Falzarego fino ad arrivare nei pressi dei ruderi di postazioni della prima guerra mondiale. Di fronte a noi si erge la parete sud-ovest del Col dei Bos e poco oltre un cartello segnaletico indica la traccia di sentiero che porta all’attacco della ferrata, circa 20 minuti dopo la partenza dal parcheggio. Fare attenzione a non imboccare la traccia di sentiero più evidente, posta a sinistra, che costituisce la ripida via di rientro.In ferrata

La via attrezzata inizia subito verticalmente. Il cavo sempre presente e qualche staffa risultano molto utili nel percorrere questo punto chiave della ferrata, esposto, che viene superato facendo forza con le braccia per la roccia che risulta abbastanza levigata. Superata la verticale parte iniziale la visuale si apre sui sottostanti resti militari.

Dal punto di vista tecnico si è affrontato la sezione più impegnativa, per verticalità e scarsità di appigli, mentre la ferrata sarà caratterizzata successivamente da passaggi più arrampicabili.

In ferrataUn esposto traverso a destra termina con uno spettacolare spigolo, oltre il quale si continua verticalmente in divertente arrampicata lungo uno spallone roccioso in discreta esposizione. Usciti su una traccia di sentiero che taglia orizzontalmente la parete rocciosa si perviene presso una forcella dalla quale si stacca un sentiero di rientro che permette di interrompere eventualmente la via ferrata e scendere a valle.In cima al Col dei Bos

Nel punto in cui si stacca la via di fuga, alcuni ometti in pietra indicano la continuazione della salita, proseguendo la quale si individua nuovamente il cavo metallico che risale una esposta e verticale nuova parete rocciosa al termine della quale si esce sui prati sommitali dell’anticima ed in pochi minuti sulla cima vera e propria. (Ore 2,20 dal parcheggio)

 

Panorama dalla cima del Col dei Bos: da sinistra Piccolo Lagazuoi, Lagazuoi Grande, gruppo di Fanes, val Travenanzes e Tofana di Rozes.

Panorama

RitornoDalla cima arrotondata del Col dei Bos, molto panoramica, un’evidente traccia, che attraversa dapprima un fondo prativo e quindi un caratteristico terreno detritico rossastro, conduce verso sinistra ad una forcella (2484 m). Da qui il sentiero precipita nel canalone posto tra il Col dei Bos e le Torri del Falzarego che, su terreno a volte roccioso ed altre franoso ed instabile, riporta ai resti delle postazioni militari nei pressi delle quali si trova l’attacco della ferrata. Seguendo poi a ritroso lo stesso percorso dell’andata si ritorna al parcheggio. (Ore 1,20 dalla vetta)

 

 

Profilo altimetrico

 

Al parcheggio l’orologio segna le ore 13 in punto. Sono trascorse esattamente 4 ore da quando lo abbiamo lasciato per percorrere la via ferrata “Brigata Alpina”. Sarebbe un vero delitto ritornare al caldo afoso della pianura avendo un intero pomeriggio a disposizione da trascorrere in quota. Si opta quindi per l’ascensione al Sas de Stria, poco distante, mai salito in precedenza ma la cui fama di cima oltremodo suggestiva mi ha sempre attratto. Un breve trasferimento, circa un paio di chilometri su strada asfaltata, ci porta all’imboccatura della Valparola fino al museo storico del forte “Intra i Sas” dove si parcheggia nuovamente l’auto (2.183 m).

 

 

Forte Intra i Sas

La funzione del forte, la cui costruzione ebbe inizio nel 1897 da parte dell’esercito austro-ungarico, era quella di respingere una possibile avanzata dell’esercito italiano dalla Val Boite (Cortina d’Ampezzo) e dalla Val Cordevole (Caprile) per proseguire poi verso la Val Badia. (wikipedia.org)

La salita al Sas de Stria rappresenta una bellissima escursione, relativamente facile e poco faticosa, ma estremamente appagante. Oltre alle numerose tracce di trincee, manufatti e gallerie scavate durante la prima guerra mondiale (il Sas de Stria era un punto d’osservazione strategico per gli austro-ungarici), la cima è uno dei più bei balconi panoramici delle Dolomiti.
Facilmente affrontabile da escursionisti con un minimo di preparazione ed esperienza, la salita presenta pochi tratti attrezzati con scalette di metallo e di legno; Strette spaccatureoffre inoltre diverse brevi gallerie e, con le dovute cautele, è alla portata di tutti, bambini compresi, accompagnati e ben condotti. Non serve l’attrezzatura da ferrata, non serve una torcia elettrica, serve solo attenzione!

La via normale parte nei pressi del piccolo museo “Forte Intra i Sas”, segnavia 424. Tracce evidenti risalgono il primo risalto roccioso, con un caratteristico enorme masso posato in posizione instabile; seguono ripide rampe per tracce non obbligate che si mantengono al centro del grande piano inclinato, rivolto verso occidente.
Vista sulla MarmoladaSi giunge in una zona centrale, una specie di vasto pianoro roccioso, dove il panorama diviene via via più vasto con fantastici scorci verso il vicino gruppo dei SetSas, la Marmolada ed il Lagazuoi. Tutta l’area è segnata dalle linee di trincee, gallerie, manufatti risalenti alle postazioni della grande guerra; un vero e proprio museo all’aperto della Grande Guerra.Strette spaccature

Ora si tratta di aggredire la cuspide della cima, sempre ben evidente verso sud-est.
Vi sono diverse possibilità di salita, per trincee e gallerie, attraverso passaggi in lunghe e strette spaccature della roccia o per roccette esterne. Alcuni tratti sono attrezzati, ma senza particolari difficoltà. Dopo le ultime scalette e trincee si sbuca nel pianoro roccioso sommitale che precipita verso il passo Falzarego, appena oltre la grande croce. (Ore 1 dalla partenza)In cima al Sas de Stria

Il panorama è davvero fantastico. E’ l’immensa magia delle Dolomiti!

 

 

Panorama dalla cima del Sas de Stria: da sinistra Piccolo Lagazuoi, con la Tofana di Rozes in secondo piano e davanti il Col dei Bos, il Sorapis sullo sfondo. A destra della croce di vetta sullo sfondo l’Antelao, Pelmo e Civetta. Davanti, in prospettiva, Croda da Lago, Averau, Cernera ed il Col Galina.

Panorama

Il rientro avviene a ritroso affrontando con qualche variante la via di salita e prestando maggior attenzione al più impegnativo settore sommitale. (45 minuti dalla cima)

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno per entrambi i percorsi. Il tratto tra ristorante Strobel e forte Intra i Sas è stato coperto in auto. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Mappa Google

Mappa della cima:

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