L’itinerario a sud del lago di Ledro ha molteplici motivi di interesse: storici, ambientali e paesaggistici. Il gruppo montuoso, insieme con il monte Tremalzo, è meta di escursioni botaniche per la concentrazione di specie endemiche e sono ancora frequenti gli ambienti selvaggi e poco antropizzati. Nel periodo della Grande Guerra il crinale Caset-Corno era utilizzato dalle truppe italiane come osservatorio poichè la posizione dominava la linea del fronte che dal lago di Garda arrivava fino alle cime dell’Adamello.
Interessante percorso ad anello ed insolito, nel senso da noi percorso, poichè si affronta la discesa nella parte iniziale per non doverla ritrovare in salita alla fine della giornata. Complessivamente facile e rilassante fino a Bochet de la Spinera (1320 m), il percorso diventa improvvisamente ripido ed impegnativo fino alla vetta del Corno. Poco sotto la cima inizia poi il sentiero alpinistico Mora-Pellegrini, solo in piccola parte attrezzato, che si sviluppa su cresta alternando alcuni passaggi esposti, sprovvisti di cavo, ad altri molto caratteristici.
Dal parcheggio nei pressi del rifugio Garibaldi (1.521 m), al quale si accede abbandonando la statale 240 di fondovalle nei pressi del biotipo d’Ampola, il sentiero 419 accompagna con breve salita alla Bocca Caset (1.608 m) e quindi in discesa nei pressi della spianata prativa di Malga Giù (1.300 m circa). Si continua lungamente con alcuni saliscendi per il sentiero 456 fino a raggiungere Bochet de la Spinera dalla quale per ripido sentiero si sale alla panoramica cima del monte Corno, transitando prima per la sella dove inizia il sentiero alpinistico Mora-Pellegrini (ore 3,30 dal parcheggio).
Il ritorno, attraverso il citato sentiero alpinistico, ci condurrà, superando alcune cime secondarie, sul Caset e nuovamente a Bocca Caset, toccata all’andata, ed infine al parcheggio (ore 2,30).
Mappa della cima:
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