1. Leggenda del Piave - Coro ANA orchestra Verdi MI
|
||||||||||||||
Presso lo chalet “Pino Solitario”, in località Piniè (comune di Vigo di Cadore), a quota 878 metri ha inizio l’escursione, nel giorno di venerdì santo.
Nei pressi del ristorante, una tabella indica un sentiero che risale, nel bosco, la sinistra orografica del Rin de Soandre, nella val de Ciariè. In prossimità di una palestra di roccia si perde leggermente quota per attraversare il greto asciutto del torrente e riprendere a salire tra i mughi del versante opposto. In località “Porte de Ciavel”, a quota 1300 metri circa, si risale il ripido ghiaione a sinistra puntando allo stretto e friabile canalino sommitale. Poco prima di raggiungerlo, si piega nuovamente a sinistra sulla costa rocciosa coperta da magra vegetazione (i Mède), risalendola con l’ausilio di corde fisse nei tratti più impegnativi. Il percorso alterna tratti orizzontali, sempre molto stretti ed esposti, a ripidi balzi nella vegetazione di mughi. Si continua a salire all’interno di un canalone, piegando a destra, per imboccare una labile traccia fra i mughi che conduce a una piccola porta nel muro di cinta, a sud del forte di monte Tudaio, dalla quale si entra nella fortificazione semidistrutta per iniziarne la visita, guidata da cartelli esplicativi, e raggiungere in breve la vetta. (Ore 4,00 dal parcheggio)
Foto panoramica dalla cima del Tudaio. Da sinistra valle di centro Cadore, gruppo delle Marmarole e Cadini di Misurina in secondo piano, la valle d’Ansiei. L’interesse strategico per la posizione risale al 1905, in relazione alle insufficienti garanzie offerte dal costruendo forte di Col Piccolo presso Vigo di Cadore, giudicato già allora ad una quota troppo bassa e vulnerabile.
Cartina tratta dalla rete internet.
Rientro per la strada militare del Tudaio (sentiero 339). Dalla spianata antistante il forte, una brevissima galleria consente l’uscita dallo storico manufatto. A quota leggermente più bassa rispetto alla cima, nella roccia del sottostante Col Muto, venne scavata, a partire dal 1916, una lunga galleria che si dirama in 4 bracci per servire altrettante postazioni di medio calibro in caverna, rivolte verso Auronzo, passo del Zovo e Danta in Comelico (utile una torcia). Poco sotto si transita dapprima per il Pian de le Méde dove il pendio del monte si fa molto ripido ed in prossimità di un paio di brevi gallerie si supera una zona interessata da una vasta frana (o slavina) con alcune lingue dell’ultima neve invernale. Continuando la discesa, in prossimità di due tornanti della carrareccia, si toccano due pianori, la Busa e Pian de Liberal, dove emergono i resti di due casermette tra il folto della vegetazione. Si è ormai in prossimità delle ghiaie della Val de Ciarié e del parcheggio dello chalet. (Ore tre dalla cima del Tudaio)
(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini, compagno d’escursione)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
![](https://www.lemiecime.it/wp-content/uploads/Tudaio_byLotti.jpg)
Mappa della cima:
Travelers' Map is loading...
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
If you see this after your page is loaded completely, leafletJS files are missing.
Cosa ne pensi di questa pagina? Lascia il tuo commento:
Non è richiesta la registrazione, bastano pochi secondi!
Sottoscrivi
0 Commenti
Recenti
Ti consiglio di visitare anche le seguenti pagine:
« Forcella Pian di CengiaCevedale Rosole e Palon de la Mare »