La Nuda

APPENNINO BOLOGNESE
La Nuda 1.827 m
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
inverno-primavera 2010
Difficoltà:
Escursionisti Esperti EE
Escursionisti Esperti
 

Il monte La Nuda si eleva a nord del Corno alle Scale, separato da quest’ultimo dal passo del Vallone. Sulla sua vetta, libera dal bosco, si estendono vaccinieti e praterie sassose che ospitano rare fioriture di specie rupicole. Dalla cima del monte il panorama spazia su gran parte del territorio del parco, fronteggiando la spettacolare parete orientale del Corno e tutto l’arco di montagne che formano la testata di valle del Silla.
Più lontano, verso occidente, le belle pareti dei monti della Riva, con il cardine iniziale del monte Spigolino, appaiono dominate dal retrostante monte Cimone. Verso nord, tra i profili tondeggianti delle colline che digradano verso la pianura, risaltano le caratteristiche sagome del monte Vigese e di Montovolo. (www.parcocornoallescale.it)

Così recita una descrizione del monte La Nuda e così ci è apparsa durante la prima ascensione nell’estate 2004, allorchè, superato il tratto finale del bosco risalito da Segavecchia (912 m, versante di sud-est), si sfocia nella vasta prateria sommitale. Non eccessivamente più impegnativa la salita primaverile dal versante nord (Pian d’Ivo, 1190 m circa), boscato fino ai 1600 metri circa ed in presenza di neve che, a quella quota, cedeva il passo ad uno spesso strato di ghiaccio che ricopriva l’estesa prateria di vetta, sferzata da un gelido vento di maestrale.

Clicca per ingrandireA Pian d’Ivo, dove si parcheggia a fianco della strada provinciale che porta al santuario di Madonna dell’Acero ed agli impianti sciistici del Corno alle Scale, si sale per una larga strada forestale (sentiero CAI 323 o “via dei Signori”) attraverso un rimboschimento a conifere; dopo alcune curve si stacca sulla destra il sentiero CAI 327 o “del Campanile” (quota 1300 m) Clicca per ingrandireche sale fino a uscire dal bosco per proseguire a vista nelle praterie che rivestono la parte sommitale del versante nord-ovest della Nuda ( 2,15 ore dal parcheggio).

Seguendo il sentiero di crinale CAI 129, s procede in direzione sud-ovest verso il passo del Vallone (1697 m) che separa La Nuda dal Corno alle Scale. Poco prima del passo suddetto, scendiamo a destra senza traccia in mezzo al fitto bosco per poi uscirne, ai piedi della piccola valle del Rio Piano. Siamo al bivio dei sentieri CAI 337-335, a quota 1563 m. Il cartello CAI spunta dal manto nevoso quel tanto che basta  per consolare l’orientamento!

Clicca per ingrandireSi procede quindi in discesa seguendo tracce che si inoltrano nel bosco, costeggiando il torrente che alimenta il lago Cavone, a lato del rifugio omonimo. Oltre il rifugio, risalendo per un breve tratto l’ampia zona a parcheggio, si ritrovano sulla destra le indicazioni del sentiero CAI 337, che scende nel bosco fino a una traccia più ampia. Clicca per ingrandireDeviando a destra si incontrano poco oltre le indicazioni per le cascate del Dardagna, che tralasciamo per seguire il sentiero CAI 331, un’ampia traccia forestale che conduce al santuario di Madonna dell’Acero (1195 m). Dopo la visita al santuario, un breve tratto di strada asfaltata accompagna a Pian d’Ivo. (Circa 3 ore dalla cima)

 

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Bivio forestale con sentiero : clicca per aprire la foto Uscita dal bosco : clicca per aprire la foto Verso il Passo Vallone : clicca per aprire la foto Valle di Rio Piano : clicca per aprire la foto Bivio per il santuario : clicca per aprire la foto

Un giusto riconoscimento meritano le guide del Parco del Corno alle Scale per l’ottima segnaletica verticale insieme con i tradizionali segni bianco-rossi sugl’alberi. Qualche problema tuttavia si incontra nel tratto finale del CAI 327, poco prima di uscire dal fitto bosco ed affrontare la salita a vista alla cima; si perdono momentaneamente i segni CAI a causa delle neve alta e di alcuni abeti caduti.

 

 

Mappa della cima:

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