Dalla località “I Taburri” dove si parcheggia (1210 m. circa), nella frazione di Fellicarolo (comune di Fanano – MO), i sentieri 445 prima e 425 poi accompagnano, con ampio giro, per i circa 600 metri di dislivello che si devono superare per portarsi sulla cima Tauffi. Per lungo tratto il 445 attraversa un fitto bosco a faggio, con poca neve che non richiede l’uso di ciaspole. La salita è tranquilla e ben segnata fino al Colle Colombino (1520 m. circa) dove si incrociano diversi sentieri, fra cui il 425 che seguendo un evidente crinale un poco più innevato, conduce in maniera intuitiva alla cima. (Circa tre ore di tempo)
La stupenda giornata invernale, tiepida e serena, consente allo sguardo di spaziare sul crinale appenninico dal Corno alle Scale fino al Libro Aperto e Cimone. Dall’alto, le cime innevate delle prealpi venete e trentine, verso nord, sembrano galleggiare sui vapori di nebbia che inondano la pianura mentre tutta la zona a sud giace sotto una fitta coltre di nuvole che arriva a lambirne i contrafforti.
Il crinale (sentiero 00) tra Cima Tauffi e Monte Lancino costituisce la parte più impegnativa di tutta l’escursione; si tratta di un aereo percorso di cresta, roccioso ed esposto su entrambi i pendii, innevato solo sul versante nord.
Sul monte Lancino incominciano i problemi veri, essenzialmente dovuti alla grande quantità di neve gelata che si è accumulata nelle larghe conche, esposte a nord, che scendono dal crinale stesso. Dal monte si dipartono due sentieri con segnali verticali semi sommersi nella neve, il 429 ed il 431 che portano entrambi ai Taburri per vie diverse. Le tracce non sono riconoscibili sotto lo strato di neve gelata se non più in basso, a tratti ed al limitare del bosco. Abbandonata quindi l’idea iniziale di scendere per il sentiero 431, che appare più impegnativo, affrontiamo il 429, che avevamo già incrociato in mattinata durante la salita. La discesa procede a vista tenendo ben presente il riferimento del rifugio Taburri, riconoscibile fin dal crinale; i tradizionali segni bianco-rossi dipinti sulle rocce a livello del terreno, sicuramente presenti, non sono visibili sotto la neve e non ci confortano in maniera sufficiente nei pressi del bosco, dove normalmente sono presenti sui tronchi, visibili di tanto in tanto. Si suppone quindi di muoversi nei pressi del sentiero 429; la direzione è quella giusta e, dopo una ripida discesa per bosco, si incrocia il largo sentiero che ci porterà nuovamente al bivio con il 445 e successivamente ai Taburri. (Due ore dalla cima)
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. 
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