Il Sentiero delle Orobie, che si sviluppa tra i monti della Provincia di Bergamo, permette di immergersi nel cuore delle zone più selvagge di queste Alpi, offrendo scorci suggestivi dell’ambiente ed indimenticabili occasioni per ammirare la flora e la fauna (marmotte, camosci, l’aquila e numerosi branchi di stambecchi)quello. Il sentiero si sviluppa a quote mediamente intorno ai 2000 m, ma tocca alcuni valichi ad altitudini maggiori. Si distinguono generalmente 8 tappe per il sentiero delle Orobie Orientali e 6 tappe per quello delle Orobie Occidentali.
Il Sentiero delle Orobie è raggiungibile attraverso vari percorsi che partono dai paesi del fondovalle in modo da poter percorrere anche solo singole tappe od interrompere o riprendere il sentiero a seconda delle esigenze dell’escursionista.
(sentierodelleorobie.it)
Punto di partenza dell’escursione di fine estate nelle alpi orobiche è il paese di Bondione, località posta a 888 m.s.m. nell’alta Val Seriana (BG) mentre il rifugio Coca (1892 m) rappresenta l’obbiettivo finale per la giornata del sabato. Il notevole dislivello (sentiero 301) per raggiungere il rifugio verrà coperto in poco più di 3 ore, due delle quali sono trascorse sotto una continua ed insistente pioggia che ci ha accompagnato fin quasi al rifugio.
Il rifugio gestito dal CAI di Bergamo ed occupato soltanto dalla nostra comitiva, si è rivelato molto accogliente, sia per lo spazio a disposizione che ci ha permesso di asciugare diversi indumenti bagnati che per l’ottima cena offerta dal gestore.
La domenica mattina, dopo una breve visita al laghetto di Coca (2108 m), si ritorna in direzione del rifugio prendendo a sinistra il sentiero 303 nei pressi della baita di Coca; si sale la valle del Polledrino e si continua verso il Passo del Corno (2220 m). Sul versante opposto, attraversando pendii molto ripidi ed alcuni tratti attrezzati, si perviene ad un sovrastante piccolo pianoro (Sponda Arsena, punto più alto raggiunto nell’intera escursione). Il pianoro si affaccia sulla Valmorta e sul piccolo bacino artificiale sottostante la grande diga del lago Barbellino. Con una serie di tornanti si perde velocemente quota fino al piccolo bacino artificiale (1798 m) ed al successivo lago sulla cui sponda meridionale sorge il rifugio Curò (1895 m). Da rifugio a rifugio circa 4 ore.
Il rientro a Bondione, per il sentiero 305, richiederà ancora 2 ore.
Percorso disegnato su mappa Google Earth: in rosso l’andata fino al punto di massima elevazione; in verde ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.
Mappa della cima:
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