Sardegna, Capo Carbonara e Punta Molentis

SARDEGNA
Capo Carbonara 68 m
Punta Molentis 40 m
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
luglio 2018
Difficoltà:
Turistica T
Turistica
Scarica traccia GPS in formato GPX, GDB e KMZ
      1. Milia vattu sa trota - Tenores di Bitti
DepliantL’area marina protetta di Capo Carbonara è una riserva naturale dal 1999. Essa tutela questa magnifica porzione di mare della costa sud orientale della Sardegna e le terre che lambisce. Al di là di un prezioso patrimonio storico custodito lungo questo incantevole litorale, è proprio l’ambiente naturale a catturare l’attenzione dei visitatori. Suddivisa tra due magnifiche baie separate dal promontorio granitico di Capo Carbonara e dalla splendida Isola dei Cavoli, l’area protetta mostra paesaggi molto differenti, caratterizzati da un’affascinante alternanza di rupi costiere, zone umide, coste sabbiose ed ambienti boschivi. Incastonate tra le rocce, si aprono spiagge incontaminate dalle sabbie soffici e chiare mentre dalle acque cristalline si innalzano pinnacoli e bastioni di rocce granitiche, avvallamenti e spaccature. (villasimiusturismo) 
I tre percorsi, di cui due rilevati con GPS (capo Carbonara e punta Molentis), con partenza ed arrivo presso la spiaggia del VOI Tanka resort (località Villasimius), sono percorribili in quattro, tre e due ore rispettivamente. Parzialmente all’ombra si possono percorrere anche in estate, preferibilmente di primo mattino o tardo pomeriggio. “Sentieri aspri, quasi tutti tagliati sulla roccia fra massi enormi e macchie sempre più selvagge e contorte” (La via del male – Grazia Deledda), poco segnalati ma ben tracciati, alternati con tratti di bassa e media scogliera.

Sentieri dal dolce pendio immersi nella macchia mediterranea a ginepro, lentisco, radi olivastri e pini marittimi, accompagnati dal colore e dal profumo delle ginestre, rappresentano la caratteristica comune delle tre escursioni.

La prima escursione conduce il turista-escursionista dalla spiaggia del VOI Tanka resort all’estrema punta meridionale di capo Carbonara, di fronte all’isola dei Cavoli. La lunga spiaggia è incantevole e, dietro, lo stagno di Notteri ospita varie specie di uccelli tra cui il fenicottero rosa. Torre di guardiaDall’alto della torre di porto Giunco, primo obiettivo raggiunto dopo circa 45 minuti dalla partenza, la spiaggia apparirà come una striscia di sabbia racchiusa tra due mari.

Profilo altimetrico dell’escursione a Capo Carbonara.

Profilo altimetrico

Il sentiero della cava inizia dalla spiaggia di porto Giunco e conduce alla torre omonima, costruita nel XVI secolo dagli spagnoli per difendere la costa dalle incursioni dei pirati. Da qui si possono ammirare l’ampia spiaggia sabbiosa di porto Giunco e l’ambiente lagunare dello stagno di Notteri. La torre domina uno specchio di mare che mostra una gamma inusitata di colori: dall’azzurro più cangiante al blu cobalto, dal turchese al verde. (ampcapocarbonara.it)

Dalla torre di porto Giunco il sentiero discende verso la spiaggia di cava Usai, nel lato est del promontorio di capo Carbonara. Una larga carrareccia sterrata sale dolcemente verso l’interno, in direzione della parte più alta del promontorio dove hanno sede il faro e la stazione meteo dell’aeronautica militare. Nonostante il cartello con chiaro avvertimento di non procedere (zona militare-divieto) continuo ancora in lieve salita fino all’inevitabile sbarramento che impedisce il transito.

Il faro è attivo dal 1917. È costituito da una torre rotonda in muratura alta 5 metri e posizionato a circa 120 metri sul livello del mare. La sua lanterna può contare su una portata di ben 23 miglia.

Ritorno sui miei passi e prendo decisamente un sentiero, battuto e non segnalato, che percorre verso sud il crinale del promontorio confidando di raggiungerne la punta estrema senza ulteriori sorprese. Una piramide di pietre sovrapposte ad altezza uomo segna praticamente la fine del sentiero turistico; oltre è possibile andare ma il precorso diventa più accidentato ed impegnativo (qualche passaggio di I° grado).Punta Carbonara

Per il ritorno seguo una traccia di sentiero più ad est di quello di cresta ch scende verso cala Burroni e dopo una sosta con relativo bagno ristoratore, procedo a ritroso sulla larga carrareccia percorsa all’andata fino ad una variante a destra, poco segnalata e pochissimo battuta, che riporta alla spiaggia di porto Giunco ed al punto di inizio escursione. (Ore quattro in totale).

Profilo altimetrico dell’escursione a Punta Molentis.

Profilo altimetrico

 

La seconda escursione conduce il turista-escursionista dalla spiaggia del VOI Tanka resort all’estremo promontorio orientale di punta Molentis.

 

Nella costa sud-orientale della Sardegna, spicca una spiaggia stupenda, dal fascino inconfondibile: acqua limpida e sabbia bianca da un lato, una cava di granito dall’altro. Azzurro e turchese del mare, bianco luminoso della spiaggia, punteggiata di rosa sulla battigia e verde della macchia mediterranea sono i colori da cartolina di Punta Molentis, una delle perle di Villasimius. (sardegnaturismo.it)

 

 

 

 

 

Punta Molentis dal colle retrostante.

Foto panoramica

Medesimo punto di partenza dell’escursione precedente ma direzione opposta, verso oriente, seguendo, più o meno, la linea di costa tra le cale Is Traias e Is Prezzus (procedere con attenzione) e dopo questa, mediante un sentiero in quota e molto panoramico, fino all’ampia insenatura (spiaggia di ciottoli) che termina nella punta Molentis.Punto panoramico

L’area compresa tra la località Is Prezzus e Punta Molentis è caratterizzata da rilievi di modesta altezza ma ricchi di vegetazione che incorniciano insenature e calette. Di particolare interesse è il promontorio di punta Molentis; una striscia di sabbia (tombolo) ed elementi naturali come il sistema dunale e tipiche associazioni vegetali di ginepro, euforbia arborea, cisto marino e lentisco.

Sosta con bagno ristoratore e ritorno sul medesimo sentiero dell’andata fino a cala Is Prezzus. Un percorso più interno mi porterà nuovamente presso cala Is Traias e quindi al punto di partenza. (Ore tre complessivamente).

Stagno NotteriUna sorta di curiosità innata, che generalmente mi porta su ben più alte cime per scrutare orizzonti nascosti, mi indirizza verso questa terza escursione, di gran lunga più tranquilla e riposante delle due precedenti, con obiettivo lo stagno di Notteri e ciò che riserva oltre, alle sue spalle.

Lo stagno è alle spalle della grande spiaggia di porto Giunco; piccolo, trasparente, incastonato in una sottile lingua di terra e diviso dalla battigia solo da una striscia di sabbia. Il lento lavoro delle maree e delle onde hanno imprigionato il piccolo specchio d’acqua nella parte più stretta della penisola di Carbonara. Sotto la sabbia l’acqua salmastra scorre e si mescola, ma la superficie del lago salato, come lo chiamano con semplicità da queste parti, ammette solo leggere increspature, perché quel piccolo argine basta a difendere Notteri dalla forza del mare. Niente pesci, solo acqua salatissima che d’estate tende ad ingiallire per l’inarrestabile eutrofizzazione provocata dalla presenza umana, sempre più invadente e deleteria. Non e’ un’oasi, lo stagno di Notteri. Sembra piuttosto un avamposto naturale che precede e introduce il paesaggio marino. Un ambiente perfetto soprattutto per i fenicotteri rosa, i grandi uccelli migratori che hanno eletto la Sardegna a loro patria adottiva. (sardegnaturismo.it)

Stagno di Notteri e spiaggia di porto Giunco con la torre di guardia a destra.

Foto panoramica

Medesimo punto di partenza delle precedenti escursioni e direzione nord-occidentale. Abbandonando la spiaggia di porto Giunco, un pontile di legno permette di camminare sulle acque dello stagno e raggiungere una zona di parcheggi. Procedendo con un giro ad anello, in senso antiorario, raggiungo con cautela una formazione rocciosa che offre una vista panoramica sulla baia che delimita il promontorio di capo Carbonara verso nord-ovest , con il porto turistico di Villasimius e la vecchia fortezza. (Ore due complessivamente).Punto panoramico

La penisola di Capo Carbonara ed i litorali limitrofi erano pattugliati da un sistema di sorveglianza dall’inizio del XVI secolo . Nel 1572 la zona interessata non disponeva di fortificazioni, sebbene nel porto naturale esistesse una struttura, corrispondente forse al nucleo centrale del fortilizio attuale, su cui quindi si innestò l’intervento spagnolo degli anni 1580-90. Da allora la fortezza acquisì un ruolo sempre più importante, svolgendo le funzioni di guardia e difesa.

 

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: escursione a capo Carbonara, rosso in andata e verde al ritorno; escursione a punta Molentis, azzurro in andata e giallo al ritorno; in viola l’escursione al “punto panoramico”, disegnata su mappa Google. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Mappa Google

Mappa della cima:

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