Monte Cupolino e Punta Sofia

APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Monte Cupolino
1.853 m
Punta Sofia
1.945 m
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
primavera 2006
Difficoltà:
Escursionisti EAI
Escursionisti ambiente innev.
      1. Le nuvole - De Andre`
 Vento, nuvole ed una sensazione infinita di spazio e di aerea libertà accompagnano chi si incammina lungo il crinale dell’Appennino tosco-emiliano. (A un passo dalle nuvole: M. Vianelli – Montagne360 – luglio 2013)

Vanno, vengono, per una vera mille sono finte e si mettono lì tra noi e il cielo, per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. (F. De Andrè, Le nuvole)

 

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E’ difficile credere come un’escursione di fine inverno, in appennino, programmata con il conforto delle previsioni atmosferiche ed iniziata sotto buoni auspici, si sia risolta in breve tempo in tormenta di vento e nuvole tale da ridurre a zero la visibilità e costringerci ad ancorarci con forza al manto nevoso per non essere spostati dalle raffiche di vento.

Se il tratto appenninico interessato riguarda il gruppo del Corno alle Scale allora è bene considerare possibile qualunque evento atmosferico eccezionale. Clicca per ingrandireAnche se la quota non è elevata ( intorno ai duemila metri) ed il contesto territoriale non eccessivamente vasto, con presenza di alcuni punti fissi di riferimento (rifugi o stazioni impianti da sci), l’improvviso peggioramento delle condizioni atmosferiche e l’abbassamento della temperatura esterna possono creare notevoli problemi, di orientamento per chi non ha una discreta conoscenza della zona, o per equipaggiamento non idoneo.

Clicca per ingrandireClicca per ingrandire

Uno spesso manto nevoso, eccezionale per l’inverno appena trascorso ed una temperatura bassa ma non rigida rappresentano le condizioni ideali per una ciaspolata che prende il via dal parcheggio Chalet (1471 m) fino al rifugio Duca degli Abruzzi (1794 m), presso il laghetto ghiacciato Scaffaiolo ai piedi del Cupolino.

Ma l’escursione di inizio primavera cominciata nel migliore dei modi e durante la quale, a tratti, nel vallone riparato scelto come via di salita al rifugio, il sole quasi scaldava tanto da dover alleggerire i nostri vestimenti, si è repentinamente trasformata, con veloci passaggi di basse formazioni nuvolose alternate da luminose schiarite, in persistente tormenta di vento gelido con nuvole talmente dense da occultare qualsiasi vista.

Clicca per ingrandire Solo la consapevolezza derivante dalla conoscenza del posto ( il sentiero di cresta tra il monte Cupolino e la vetta del Corno alle Scale (Punta Sofia), altre volte percorso) , la certezza di poter abbandonare l’impresa in qualsiasi momento ed una corda di venti metri con la quale ci siamo legati per non correre inutilmente alcun rischio ci hanno consentito di portare a termine l’escursione avendo sempre presente nella memoria la tragica avventura, occorsa pochi giorni prima, ad un gruppo di escursionisti toscani, fors’anche meno fortunati di noi.

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