Appennino tosco-emiliano
Data escursione: 5 Settembre 2022Vetta: Rondinaio Lombardo - 1.825 m
Vetta: Monte Rondinaio - 1.964 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Un viaggio nel tempo cercando la presenza di Giove (monte), Annibale (campi e passo di), l’onnipresente condottiero dei cartaginesi che ha costellato di leggende e toponimi tutto l’Appennino, e dei longobardi nell’alto appennino modenese, fra i monti Giovo e Rondinaio.
Poco importa se gli studiosi fanno risalire il nome del monte Giovo non al Dio dell’Olimpo, ma a “giogo”, catena di monti. Lo testimonierebbero, dicono, i toponimi locali , Giovo e Foce Giovo, inconciliabili con l’unicità del più grande fra gli Dei.
Quando si è in cammino, però, la fantasia regna sulla realtà e l’ipotesi di Giove non diventa solo la più credibile, ma l’unica possibile. Così anche il nome del monte Rondinaio richiama il volo dei rondoni ed infatti in questo itinerario letteralmente voliamo verso la divinità.
Come se non bastasse i monti delle rondini sono due: il Rondinaio vero e proprio, posato sulla linea di spartiacque ed il Rondinaio Lombardo, avamposto e baluardo verso la pianura, verso il territorio dei lombardi o longobardi.
Non a caso possiamo scorgere, dall’alto, il paese di Rotari (comune di Fiumalbo), un borgo che porta lo stesso nome del sovrano longobardo che estese il dominio delle genti nordiche su queste montagne. Siamo infatti nella valle del torrente Tagliole, altro nome in grado di attivare la fantasia, principiale ramo idrico dello Scoltenna. E proprio la battaglia dello Scoltenna sancì la vittoria di Rotari sull’esarca di Ravenna. Coincidenze? Forse.
Il percorso inizia quando termina la strada comunale delle Tagliole allargandosi in un ampio parcheggio a pagamento (1450 m circa). Siamo infatti ad una manciata di metri dal bellissimo “Lago Santo” modenese che in alta stagione richiama centinaia di turisti vocianti, ignari del più complesso mondo che sta loro intorno. Peccato che il parcheggio sia a pagamento sempre, anche nelle autunnali giornate deserte, riversando così sui monti una logica aliena che non appartiene loro.
Lasciato il parcheggio, raggiungiamo in poco tempo il lago Baccio (1560 m) sopra il quale si apre il magnifico circo glaciale del Giovo-Rondinaio. Il lago Baccio riflette sulle sue acque la frastagliata e vertiginosa cresta del crinale, che non raggiungeremo in questa escursione perchè percorsa in precedenza in più occasioni: nell’estate del 1993 e 1999 e nella primavera del 2006. Ci dirigeremo invece verso la meno nota vetta del Rondinaio Lombardo, sulle tracce del sentiero 521. Cima “minore” che domina verso sud, come una sentinella, la profondissima valle delle Tagliole e solo dal Rondinaio Lombardo possiamo godere di una visuale così completa. Domina pure il panorama verso est con il sottostante lago Turchino ed il passo Foce Giovo, l’Alpe Tre Potenze ed il Passo di Annibale (escursione del giugno 2021). (Ore 2 dal parcheggio)
Continuiamo l’escursione dirigendoci verso lo spartiacque tosco emiliano fino alla vetta del Rondinaio, in un continuo saliscendi, transitando per la prima volta attraverso la “Finestra del Rondinaio” (1845 m circa). (1 ora dal Rondinaio Lombardo)
Sulla cima la visuale sarà completamente diversa e ci troveremo sopra ad un balcone privilegiato verso le Alpi Apuane ed a fianco del tratto aereo ed esposto del Monte Giovo, oltre il quale, scendendo verso nord-ovest alla Porticciola (o Colle Bruciata) e per i Campi di Annibale (autunno 2012), si può ritornare al lago Santo ed al parcheggio.
(riferimenti in corsivo a: AppenninoBlues – Vittorio Ramponi)
Dalla vetta del Rondinaio, resti di una croce bruciata, anzichè procedere in direzione del Passetto e quindi scendere sul sentiero 523 fino al lago Baccio, affrontiamo una nuova (per noi) discesa verso sud-est, sul segnavia 00 (sentiero di cresta) in direzione di Foce Giovo ed Alpe Tre Potenze. La discesa, molto ripida ed esposta, è per escursionisti esperti (EE). Al termine delle difficoltà, in corrispondenza di una svolta ad U verso sinistra, si entra nella conca del lago Torbido (asciutto) e successivamente, attraversando la parete nord del Rondinaio, si risale nuovamente alla “Finestra del Rondinaio“. (1 ora dalla vetta del Rondinaio)
È l’oro nero della montagna. Sferico, blu violaceo, gustosissimo e salutare: il mirtillo selvatico, è una delle ricchezze dell’appennino modenese e pistoiese. Il piccolo arbusto spontaneo cresce nelle brughiere oltre i 1400 metri. (https://tuscanymountain.it/ )
La discesa dalla “Finestra” verso il lago Baccio è segnalata, ma non numerata, e procede nell’ampio vallone tra i sentieri 523, a sinistra, e 521, a destra. Si mantiene al centro dello stesso e transita nei pressi di una radura predisposta per l’atterraggio di emergenza degli elicotteri del soccorso in montagna innestandosi poi sul sentiero 523 che scende dal Passetto. Raggiunto il lago si riprende la traccia in falsopiano e si ritorna al parcheggio. (1 ora dalla “Finestra”).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.