Cascate di Fanes (Parco naturale Dolomiti d’Ampezzo)

Parco Naturale Dolomiti d'Ampezzo 

Data escursione: 13 Settembre 2022
Vetta: Quota massima raggiunta - 1,756 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura

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      1. Tutto cangia, il ciel s'abbella - Rossini

Il percorso si snoda nel cuore del Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e presenta tratti di diversa difficoltà ed impegno; è affrontabile, a stralci o in un’unica soluzione di continuità, in parte anche da famiglie con bambini. E’ dotato di diversi punti di vista panoramici e di tratti attrezzati con funi metalliche nei punti più esposti e delicati, evitabili tuttavia con percorsi alternativi. (Riferimenti in corsivo a “Il sentiero dei canyons e delle cascate di Fanes” di Enrico Maioni

Mappa "Regole d'Ampezzo"

Mappa “Regole d’Ampezzo”

Il percorso, ad anello, compiuto in senso antiorario, inizia all’entrata del parco  naturale, parcheggio presso il centro visitatori a nord di Fiames (quota 1325 m circa) e si sviluppa inizialmente su strada asfaltata e semi pianeggiante fino al Pian de Loa (1350 m circa).

Profilo altimetrico

Profilo altimetrico

Dal piano si procede nel bosco sul sentiero n. 10 (variante) tralasciando a sinistra l’indicazione per il ponte Outo (o ponte Alto), stessa numerazione, e tenendo la destra per sentiero che procede sulla sinistra idrografica del rio Fanes. Costeggiando la piana sul margine inferiore, il sentiero sale verso le pendici del Taburlo fino a giungere sull’orlo della forra del rio Fanes e, poco oltre, all’esposto belvedere sulle cascate basse di Fanes.

Belvedere su cascata bassa

Belvedere su cascata bassa

Qui ha inizio la ripida discesa nella forra ed il tratto più impegnativo del percorso: chi non si sente di affrontare questo tratto può evitarlo decidendo di tornare al Pian de Loa e salire al ponte Outo, sul versante opposto del rio Fanes, seguendo la strada sterrata della val di Fanes.

Una volta disceso il canalino a strette serpentine, si costeggia la base del salto maggiore della cascata bassa e si risale verso destra un canalone laterale, racchiuso fra pareti rosse e strapiombanti (passaggio delicato, attrezzato con cambre e corda metallica).

Cascata bassa

Cascata bassa

Il sentiero svolta quindi verso sinistra per valicare una stretta forcella e passare suggestivamente dietro al salto superiore della cascata bassa; dopo l’emozionante attraversata della cascata, il percorso, attrezzato con corde fisse, prosegue salendo fino alla sommità del versante opposto della gola (Bus de l’Orso, 1507 m) ed alla strada sterrata della val di Fanes (per la quale è possibile far ritorno al Pian de Loa).

S’imbocca ora la scorciatoia di Fanes (sentiero dei canyon e delle cascate) e, dopo una breve salita, si scende per attraversare il rio Fanes su un primo ponte; il sentiero riprende a salire su strette serpentine e si torna a riattraversare il torrente su un secondo ponte metallico (incontro insolito con una vipera), alla base di una rampa dove il rio Fanes forma una lunga e spettacolare cateratta (possibilità di rientro sul sentiero n° 10).

Si prosegue vicino alla sponda del torrente, attraversando dapprima un bosco fitto e poi più rado e coperto da piante di mirtillo. In breve si giunge alla base dell’ultimo e spettacolare balzo, lo “Sbarco de Fanes” (1728 m); la vista sulla cascata è davvero notevole. Un breve percorso attrezzato (Cengia de Mattia), evitabile con un sentiero a sinistra, consente di passare inaspettatamente, seguendo la cengia, dietro la cascata e risalire ancora per pochi metri fino a concedersi un momento di riposo sul bordo del rio. (Ore 4 dal parcheggio, con la cautela dovuta alle foto, all’impegno fisico, ai tempi necessari per l’imbrago e per apprezzare la bellezza dell’ambiente circostante)

Dalla quota raggiunta si procede sulla via del ritorno, scendendo al Pian de Loa ed al parcheggio, transitando per il ponte Outo, in parte sulla scorciatoia n° 10  ed in  parte per la strada forestale. (Poco meno di 2 ore dalla quota massima raggiunta)

DIFFICOLTA’: sono presenti alcuni brevi tratti attrezzati con fune e cambre metalliche che richiedono l’opportuno equipaggiamento da ferrata.
E’ possibile comunque effettuare tutto il percorso aggirando i tratti attrezzati, passando all’andata per il Ponte Outo ed evitando l’attraversamento delle cascate basse.

 

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

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