
Alla Sella del Rotolon (1.523 m), alla quale si perviene dal Passo di Campogrosso (1457 m) in circa mezz’ora, inizia il sentiero n. 6 che risale le Guglie del Fumante tra folti mughi e resti di trinceramenti di guerra.
Guadagnata la base della guglia GEI, la si oltrepassa attraverso uno spacco nella roccia e si supera, con una serie di piccoli tornanti, uno stretto conoide ghiaioso fino a raggiungere una conca, innevata quel tanto che basta per dare al paesaggio autunnale un tipico aspetto invernale, oltre la quale si apre la Forcella Lovaraste (1.919 m).
Si prosegue salendo l’erta costa rocciosa a destra (scarsi segnali ma percorso obbligato) mentre a sinistra spicca la croce in vetta a cima Lovaraste. Il sentiero continua su bel percorso, a tratti aereo ed esposto con breve passaggio attrezzato, fino a raggiungere il Passo dell’Obante (2.010 m).
Da qui lo sguardo spazia sull’ampio e sottostante vallone di Campobrun, dove sorge il rifugio Scalorbi, mentre a destra vaga alla ricerca della vetta del Carega e del rifugio Fraccaroli.
Si devia prendendo, in direzione nord-ovest, il sentiero n. 6 bis che correndo sotto la cresta dell’Obante raggiunge dapprima la cima (ore 3,30 circa dal rifugio Campogrosso) e poi in breve Bocchetta dei Fondi (2.015 m). 
Dopo breve sosta ( il tempo è tiranno in novembre nonostante la bellissima giornata) si riprende il sentiero n. 7 che, innevato nella parte superiore, ridiscende le ghiaie del Boale dei Fondi per portare, recitano le fonti locali, in poco meno di due ore al passo e rifugio Campogrosso.
Questa pagina è dedicata agli uomini del Soccorso Alpino di Recoaro-Schio ed all’equipaggio dell’elicottero del 118 di Verona.
|