Cima del Cacciatore

GRUPPO JOF FUART – MONTASIO
Cima del Cacciatore 2.071 m
(Val Canale-Tarvisio)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
fine agosto 2019
Difficoltà:
Escursionisti Esperti EE
Escursionisti Esperti
Traccia GPS
Scarica traccia GPS in formato GPX, GDB e KMZ
      1. Ave Maria - Crodaioli
La cima del Cacciatore è racchiusa a nord dalla val Canale, dalla Valbruna ad ovest (che nella parte alta prende il nome di val Saisera) e dalla valle di Riofreddo a sud-est. 
Borgo LussariBorgo Lussari (1766 m) è un magnifico esempio di borgata sorta attorno ad un santuario risalente al XVI° secolo. Si accede al borgo soltanto a piedi od in funivia poichè l’unica strada bianca è aperta unicamente ai residenti ed autorizzati. Questa scelta ha reso Borgo Lussari una magnifica oasi posta su un terrazzo naturale spalancato sulle principali cime delle Alpi Giulie. Il santuario, posto poco sopra il borgo, è chiamato anche “dei tre popoli”, perchè accomuna il ceppo etnico italiano, tedesco e slavo.

La cima del Cacciatore offre l’occasione per una salita veloce ad una vetta che supera i 2000 metri e promette, senza eccessiva fatica, una bella escursione panoramica tra le rocce calcaree che caratterizzano il gruppo. Anfiteatro sotto catena sommitale

I pinnacoli della cima che danno il nome alla montagna altro non sono che cacciatori trasformati in pietra dopo aver sparato verso il Sacro Monte di Lussari. Cacciatori di pietra dunque, Steineme Jager, ma anche le pietre su questa cima hanno un cuore, proprio come la strana forma dell’anfiteatro roccioso sotto la cresta sommitale. (montagnesottosopra.blogspot.com) 

Attraversato il borgo e la piccola zona commerciale di Lussari, sorta attorno al santuario, tramite il sentiero 617, o la parallela pista da sci, si scende verso sud a una sella quotata 1715 metri dove c’è una cappelletta con una targa a ricordo di un alpinista e dove arriva pure il “sentiero dei pellegrini” che sale da Camporosso in val Canale. Da qui in avanti si procede sul sentiero 613. La meta è ben visibile davanti a me, con la conca ghiaiosa sottostante che bisogna raggiungere.

Il sentiero sale nel bosco, ne esce con un tratto orizzontale sotto il rilievo della “Croce del Poverello” ed attraversa quindi un ampio ghiaione. Una prima serie di tornanti porta sul bordo della conca ghiaiosa alla base della cima del Cacciatore e cime sorelle. In questo tratto della salita ho potuto apprezzare la presenza di un tranquillo branco di camosci al pascolo, non ancora disturbati dai numerosi escursionisti che affrontano la salita alla cima nelle belle giornate estive. Un secondo tratto a tornanti sale sul versante destro (ovest) della conca fino ai piedi della parete rocciosa. Affronta quindi l’imbocco di un canale obliquo, prima su gradoni rocciosi con corde fisse, poi su terreno ghiaioso un pò instabile, infine ancora su balzi di roccia attrezzata fino a una forcella.

Panorama dalla forcella tra anticima e cima del Cacciatore, verso sud. Al centro in secondo piano il gruppo Riobianco-Vallone, in primo piano il gruppo Riofreddo-Jof Fuart.

Foto panoramica

In forcella, a destra la traccia tra rocce porta in breve alla cima con croce e campana mentre a sinistra raggiunge, con un tracciato lievemente più impegnativo, l’anticima leggermente più bassa. (Ore 1,30 dalla partenza)In cima

 

 

 

Panorama dalla cima del Cacciatore verso sud. Oltre ai gruppi già citati, la grandiosa mole, verso destra, del Jof di Montasio

 

Foto panoramica

Il ritorno può avvenire sulla stessa via di salita oppure, come nel mio caso, sul versante sud, opposto al percorso dell’andata. Scendo in maniera ripida su terreno meno stabile ma con l’ausilio di qualche cavo metallico e sempre confortato dall’ottima segnaletica bianco-rossa. Discesa sul versante sud

Abbandonato l’ambiente aspro delle rocce si entra quindi nel ripido bosco che viene disceso con numerosi piccoli tornanti fino ad un bivio, ben segnalato, a quota 1620 metri circa. Ora si procede verso destra in salita raggiungendo una prima forcella (quotata 1750 metri circa); poi nuovamente in leggera discesa per aggirare una larga depressione e riprendere nuovamente la salita fino ad una seconda forcella (1775 metri circa) dalla quale riappare nuovamente il monte Lussari con il borgo ed il santuario.

Profilo altimetrico

Ancora in discesa nell’ombroso bosco fino ad intersecare la forestale che collega la Valbruna al monte Lussari (1618 m). Mi attende la parte più noiosa dell’intera escursione: la lenta e lunga salita alla sella quotata 1715 con cappella votiva e bivio sentieri 613-617.

Cappella di quota 1715

Per combattere la noia e la fatica dell’ultima salita, il pensiero corre al titolo di una pellicola degl’anni ’60 che, ritoccato per l’occasione, potrebbe tradursi in: “Tutte le salite feriscono, l’ultima uccide!”

Ormai l’escursione volge al termine: sono necessari ancora pochi metri di dislivello e pochi minuti di cammino per raggiungere il borgo Lussari. (Ore 3,00 dalla cima)

 

 

 

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Mappa Google

Mappa della cima:

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