Col Visentin (Nevegal)

Nevegal (Prealpi bellunesi) 

Data escursione: 13 Dicembre 2021
Vetta: Col Faverghera - 1.611 m
Vetta: Brigata Alpina Cadore (ex rifugio) - 1.629 m
Vetta: Col Toront - 1.675 m
Vetta: Col dei Gai - 1.745 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
EAI - Escursionisti Ambiente Innevato

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      1. Lentement - Handel sito
Il Col Visentin è stata la meta di questa escursione, raggiunta il 13 di dicembre, Santa Lucia il giorno più breve che ci sia, come recita un proverbio delle mie parti.
Il punto di partenza è rappresentato dal parcheggio del ristorante La Casera, poco meno di 1400 metri di quota, raggiungibile dalla località Nevegal attraverso una comoda strada.

Questa escursione può essere percorsa attraverso il sentiero delle Creste, molto panoramico ma con diversi saliscendi, oppure tramite la vicina mulattiera, meno panoramica ma con andamento più costante. Considerato il buon innevamento della Valbelluna e della catena del Nevegal, abbiamo optato per il sentiero delle Creste all’andata  percorrendo la mulattiera al ritorno.

I due percorsi corrono pressochè paralleli, distanziati di poche decine di metri.
Durata: 5 ore (a/r)
Lunghezza: 11,3 km
Dislivello totale: 600 m circa
Quota di partenza: 1.390 metri circa
Quota di arrivo:  1.776 m
Col Faverghera

Col Faverghera

Dal parcheggio abbiamo seguito le indicazioni per il sentiero delle Creste, inforcando immediatamente le ciaspole per raggiungere il vicino Col Faverghera con una splendida vista a strapiombo sul lago di Santa Croce e sui monti dell’Alpago. Presso l’ex rifugio Brigata Alpina Cadore il panorama si allarga sui monti del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi  e le più lontane dolomiti, a nord della piana di Belluno.
Sentiero di cresta

Sentiero di cresta

Il sentiero delle Creste corre da nord-est a sud-ovest, molto panoramico, a strapiombo sul Fadalto ma sempre in sicurezza, toccando l’elevazione del Col Toront dove, volgendo lo sguardo a sud, il sole riflette i sui raggi sulla laguna veneta e sul mare Adriatico.

Paesaggio stupendo, complice l’ottima giornata invernale, che però è disturbato dalle numerose antenne e ripetitori radio-televisivi presenti sui punti più alti di tutta la catena.
Giochi di neve

Giochi di neve

Superata l’elevazione del Col dei Gai, dove sorge la Madonnina delle creste, scendiamo in una sella prima di effettuare l’ultimo strappo in salita che ci porterà al rifugio (chiuso) “5° Artiglieria Alpina” in vetta al Col Visentin, raggiunto dopo 3 ore circa dalla partenza.

Il rifugio 5° Artiglieria Alpina è un rifugio storico. Prima di esso, all’inizio del 1900 vi era edificato il vecchio rifugio Budden, voluto dalla sezione di Belluno del Club Alpino Italiano. La ricostruzione dell’attuale rifugio iniziò intorno al 1937 per opera del colonnello Norcen subentrato al comando del 5° reggimento Artiglieria Alpina. Con l’aiuto dei suoi montagnini e con finanziamenti cittadini, decise di erigere un monumento-sacrario in memoria dei caduti della Grande Guerra. A fianco del rifugio s’innalza la torre cilindrica in pietra, sacello votivo con faro, donato dalla Marina Militare, che irradia la luce del tricolore visibile dal mare Adriatico.

Faro di vetta

Faro di vetta

Ridiscesi presso la forcella tra il Col Visentin ed il Col dei Gai abbandoniamo il sentiero delle Creste per procedere verso sinistra sulla forestale in direzione del rifugio Bristòt, di malga Faverghera (chiusi) e La Casera, da cui siamo partiti e che raggiungiamo dopo 2 ore circa dalla cima principale.

Profilo altimetrico

Profilo altimetrico

Ottima la segnaletica sulla mulattiera che abbiamo percorso al ritorno; ben segnalato anche il sentiero di cresta sebbene l’orientamento risulti intuitivo.

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

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