Cima Manderiolo 2023

Altopiano di Asiago  

Data escursione: 7 Dicembre 2023
Vetta: Cima Manderiolo - 2.049 m
Vetta: Quota secondaria - 2.017 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
EAI - Escursionisti Ambiente Innevato

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      1. Arcangelo Corelli - Concerto per Oboe e Archi in Fa - II mov

Cima Manderiolo è una delle cime intorno a 2.000 metri che delimitano a nord l’Altopiano dei Sette Comuni e strapiombano sulla sottostante Val Sugana con un salto di oltre 1.500 metri. Cima Vezzena o Pizzo di Levico, Cima Manderiolo, Cima Portule, Cima Dodici e Monte Ortigara costituiscono una imponente bastionata facilmente raggiungibile dall’altipiano di Asiago, ma accessibile solo con impervi sentieri dalla Val Sugana. Una tranquilla e panoramica escursione sulla neve lungo le creste ai margini dell’Altopiano che permette di dominare i laghi di Levico e Caldonazzo e di spaziare con la visuale sui Lagorai e su parte delle vette dell’Altopiano dei Sette Comuni.

Ripetizione dell’escursione compiuta nella primavera 2009 con partenza da quota 1298 m (Osteria del Termine, in val d’Assa). A differenza della prima escursione, siamo partiti dal rifugio Cima Larici. Cima visitata pure nell’estate del 2014 con giro pressochè analogo.

Foto panoramica

Foto panoramica

Si parte dal rifugio Larici (1658 m) nel cui vasto piazzale è possibile parcheggiare l’auto. Transitando su larga carrareccia innevata si costeggia il rifugio Val Formica, leggermente più in basso, per arrivare  nei pressi della malga di Porta Manazzo. Da qui alla Porta Manazzo (1795 m), il valico che scavalca la linea di cresta e sede di artiglieria italiana durante il primo conflitto mondiale, il tratto è breve. Si prosegue a sinistra verso cima Manderiolo, sul sentiero 205 tracciato sul lembo settentrionale dell’altopiano, transitando di fronte ad una galleria di guerra e costeggiando un profondo trincerone occupato da rigogliosa vegetazione per entrare poi in boschi diradati di abeti, larici e rododendri. Alle nostre spalle si è dominati dalla grande bastionata del Portule mentre a sinistra spicca l’imponente Verena.

Verso la cima

Verso la cima

L’innevamente non è rilevante (10-15 cm di neve fresca); non è necessario quindi l’uso di ciaspole, comunque a disposizione. Utili invece i ramponcini specialmente nei tratti in ombra.

Il sentiero non corre sempre in cresta; a volte si abbassa di poco sui pascoli sottostanti per incrociare poi la traccia di sentiero che risale dai Fondi di Campo Manderiolo e riprendere a salire verso la cima. La prima ad essere raggiunta è la piccola croce metallica che svetta sull’anticima (2030 m circa, ore 2,30 dalla patenza) per poi risalire in breve, appena sulla destra, alla vetta vera e propria, in piena vista dei laghi di Levico e di Caldonazzo, della catena dei Lagorai occidentale fino alla cima d’Asta e delle vicine vette che delimitano la parte settentrionale dell’altopiano.

Croce su anticima

Croce su anticima

Giornata con tempo splendido ma abbastanza fredda; non si resta a lungo in vetta. Si riprende la via del ritorno toccando dapprima una elevazione secondaria (20 minuti) sul crinale tra il Manderiolo e cima Vezzena.

Da quota 2017

Da quota 2017

Si comincia poi la discesa vera e propria attraverso i Fondi di Campo Manderiolo, su libero tracciato, fino alla carrareccia forestale che accompagna verso malga di Porta Manazzo ed al parcheggio del rifugio Larici (ore 2,00 dalla quota secondaria).

Profilo altimetrico

Profilo altimetrico

La traccia Relive dell’ultima ora appare come una linea retta per un malfunzionamento dell’applicazione.

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

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