1. Leggenda del Piave - Coro ANA orchestra Verdi MI
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Nel centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, sono salito sul Col di Lana per commemorare, alla mia maniera, gli eventi catastrofici delle mine e contromine italiane ed austriache che modificarono fortemente il profilo morfologico della cima del monte e causarono moltissime vittime tra i belligeranti. Località di confine tra l’impero Austro-Ungarico ed il regno d’Italia, il Col di Lana fu teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale lasciando sul terreno migliaia di morti. Vetta famosa per la “guerra delle mine e contromine” che hanno devastato le Dolomiti. Al Col di Lana il 6 aprile e 17 aprile 1916, mina austriaca e contromina italiana, poi a settembre-ottobre 1917 al Dente ed al Sief. Il sentiero-carrareccia inizia nei pressi dei ruderi del castello di Andraz (1740 metri circa), edificato sopra un enorme masso erratico, di cui si hanno notizie a partire dal XI secolo. Si sale in direzione ovest, dapprima tra boschi e poi tra numerosi tabià per lo stoccaggio del fieno e bosco sempre più rado. Poco oltre un tabià ben ristrutturato con casetta per attrezzi e bella fontana, ormai al limitare superiore del bosco, dalla carrareccia si stacca a sinistra una lieve traccia nel verde pascolo che risale dolcemente il grande anfiteatro tra le due cime per incrociare poco più in alto il sentiero “Teriol Ladin“. Lo seguiremo verso sinistra sino ad incontrare una successiva ampia forcella (quota 2250 circa) dalla quale, mantenendo la destra, si sale in vetta al Col di Lana. Questa è l’unica parte impegnativa dell’escursione; il sentiero che conduce alla vetta è molto ripido e costituito in prevalenza da terreno instabile e franoso con qualche breve tratto di roccia. A sinistra, sotto di noi, si può ammirare la grande valle del Cordevole con il Civetta che sovrasta il lago di Alleghe; sulla destra invece l’impressionante caldera di scure strutture rocciose tra il Col di Lana e il Sief, visuale tuttavia allietata dai bellissimi scorci sulla chiara catena dei Set Sas e la verdissima valletta Federe, che si percorrerà in discesa. Panorama a 180° dalla cima del Col di Lana. Da sinistra, dietro la croce di vetta, Marmolada e Gran Vernel, Cresta Padon (in ombra), Sella, Odle e Sas de Putia sullo sfondo, Set Sas e Conturines. Con una ultima ripida rampa in traversata si raggiunge una graziosa chiesetta costruita poco sotto la cima con grande croce in legno. Poco più in basso, più recentemente, è stato eretto anche un piccolo bivacco incustodito. Sul versante orientale, appena sotto la cima, là dove si vede l’enorme cratere scavato dalla mina fatta brillare nell’aprile 1916 durante la Grande Guerra, c’è un monumento inaugurato nel 1995 con iscrizioni in tre lingue: italiano, tedesco e ladino. (Ore tre da Andraz, in gran tranquillità!) Panorama a 180° dalla cima del Col di Lana. Da sinistra Lagazuoi e tre Tofane, Col Gallina, Averau, Nuvolau, Ra Gusela, Cernera, Pore in ombra, Pelmo (tra le nuvole) e Civetta, Alto di Pelsa, Pale di San Lucano e costone del Col di Lana con la chiesetta. Si procede quindi alla volta della cima del Sief. Le difficoltà sono finite; ci attende ora la discesa verso il passo Sief. Tutta l’ampia dorsale erbosa è scavata da grandiosi trinceramenti, ora ben restaurati a formare un tassello del ‘Museo all’aperto della grande guerra nelle Dolomiti’. (Ore tre dalla cima del Col di Lana, con altrettanta tranquillità!) (I testi in corsivo sono stati tratti da magicoveneto.it) Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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