Col di Lana e Sief

COL DI LANA-SET SAS
Col di Lana 2.462 m
Dente e Sief 2.424 m
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
fine giugno 2015
Difficoltà:
Escursionisti Esperti EE
Escursionisti Esperti
Traccia GPS
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      1. Leggenda del Piave - Coro ANA orchestra Verdi MI
Montagna isolata dalla forma allungata (Col di Lana, Dente del Sief e Sief), domina gli abitati di Livinallongo, Colle di Santa Lucia ed Arabba e, più lontano, il lago di Alleghe.  Le sue pendici, punteggiate di fienili, adibite a pascolo e fienagione ed ospitanti una tipica brughiera naturale a mirtilli e rododendri, sono apprezzate e frequentate dagli escursionisti, scialpinisti e ciaspolatori. Cima sorella del non lontano monte Pore, è caratterizzata, come la vicina Catena del Padon, dalla presenza di roccia magmatica nera che contrasta nettamente con le rosate pareti dolomitiche del vicino gruppo dei Set Sas.

Nel centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, sono salito sul Col di Lana per commemorare, alla mia maniera, gli eventi catastrofici delle mine e contromine italiane ed austriache che modificarono fortemente il profilo morfologico della cima del monte e causarono moltissime vittime tra i belligeranti.

Fontana presso tabia' nel vallone FedereLocalità di confine tra l’impero Austro-Ungarico ed il regno d’Italia, il Col di Lana fu teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale lasciando sul terreno migliaia di morti. Vetta famosa per la “guerra delle mine e contromine” che hanno devastato le Dolomiti. Al Col di Lana il 6 aprile e 17 aprile 1916, mina austriaca e contromina italiana, poi a settembre-ottobre 1917 al Dente ed al Sief.

Il sentiero-carrareccia inizia nei pressi dei ruderi del castello di Andraz (1740 metri circa), edificato sopra un enorme masso erratico, di cui si hanno notizie a partire dal XI secolo. Si sale in direzione ovest, dapprima tra boschi e poi tra numerosi tabià per lo stoccaggio del fieno e bosco sempre più rado.

Cartina

Poco oltre un tabià ben ristrutturato con casetta per attrezzi e bella fontana, ormai al limitare superiore del bosco, dalla carrareccia si stacca a sinistra una lieve traccia nel verde pascolo che risale dolcemente il grande anfiteatro tra le due cime per incrociare poco più in alto il sentiero “Teriol Ladin“. Lo seguiremo verso sinistra sino ad incontrare una successiva ampia forcella (quota 2250 circa) dalla quale, mantenendo la destra, si sale in vetta al Col di Lana. Questa è l’unica parte impegnativa dell’escursione; il sentiero che conduce alla vetta è molto ripido e costituito in prevalenza da terreno instabile e franoso con qualche breve tratto di roccia.

A sinistra, sotto di noi, si può ammirare la grande valle del Cordevole con il Civetta che sovrasta il lago di Alleghe; sulla destra invece l’impressionante caldera di scure strutture rocciose tra il Col di Lana e il Sief, visuale tuttavia allietata dai bellissimi scorci sulla chiara catena dei Set Sas e la verdissima valletta Federe, che si percorrerà in discesa.

Panorama a 180° dalla cima del Col di Lana. Da sinistra, dietro la croce di vetta, Marmolada e Gran Vernel, Cresta Padon (in ombra), Sella, Odle e Sas de Putia sullo sfondo, Set Sas e Conturines.

Panorama dalla cima

In cima al Col di LanaCon una ultima ripida rampa in traversata si raggiunge una graziosa chiesetta costruita poco sotto la cima con grande croce in legno. Poco più in basso, più recentemente, è stato eretto anche un piccolo bivacco incustodito. Chiesetta e bivacco in cima al Col di LanaSul versante orientale, appena sotto la cima, là dove si vede l’enorme cratere scavato dalla mina fatta brillare nell’aprile 1916 durante la Grande Guerra, c’è un monumento inaugurato nel 1995 con iscrizioni in tre lingue: italiano, tedesco e ladino.

(Ore tre da Andraz, in gran tranquillità!)

Panorama a 180° dalla cima del Col di Lana. Da sinistra Lagazuoi e tre Tofane, Col Gallina, Averau, Nuvolau, Ra Gusela, Cernera, Pore in ombra, Pelmo (tra le nuvole) e Civetta, Alto di Pelsa, Pale di San Lucano e costone del Col di Lana con la chiesetta.

Panorama dalla cima

Trincea copertaSi procede quindi alla volta della cima del Sief.
Tutto il tratto di cresta rocciosa percorre rovine di trincee, ora ben restaurate e alcune anche coperte.
Il percorso si svolge tra balze e sfasciumi rocciosi, tra le verticali pareti verso nord ed il ripidissimo pendio verso valle. Non vi sono tuttavia vere e proprie difficoltà; il percorso è attrezzato con un corrimano d’acciaio e agevolato da gradoni di legno.
Superato il Dente del Sief, con un’ultima salita si perviene sulla cima del Sief.In cima al Sief
Il panorama è lo stesso, ma da qui possiamo apprezzare l’enorme cratere della mina che ha sventrato la cima principale del Col di Lana.

Le difficoltà sono finite; ci attende ora la discesa verso il passo Sief.

Le tre cime dalla dorsale del SiefTutta l’ampia dorsale erbosa è scavata da grandiosi trinceramenti, ora ben restaurati a formare un tassello del ‘Museo all’aperto della grande guerra nelle Dolomiti’.
Al passo(2209 m) si scende a destra verso l’ampio vallone prativo di Federe; non vi sono indicazioni e nemmeno tracce evidenti di sentiero. Ci guida la vista della carrareccia che serpeggia nel verde pascolo più in basso tra gruppi di tabià e gorgoglianti ruscelli. Vallone Federe
Ancora una discesa più decisa nel bosco un po’ più opprimente e si perviene infine al Castello, da dove eravamo partiti.

(Ore tre dalla cima del Col di Lana, con altrettanta tranquillità!)

(I testi in corsivo sono stati tratti da magicoveneto.it)

Profilo altimetrico

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Mappa Google

Castello di Andraz Variante di salita al Teriol Ladin Stele commemorativa in forcella Stele commemorativa preso chiesetta Trincea di cresta con finestra sulla Marmolada Stele commemorativa sul Sief Trincee sulla dorsale del Sief Cartello indicatore

Mappa della cima:

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