Spalla del Duranno

DOLOMITI FRIULANE
Spalla del Duranno 2.234 m
(Val Zemola)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
fine luglio 2019
Difficoltà:
Escursionisti Esperti EE
Escursionisti Esperti
Traccia GPS
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      1. Romance (Beethoven) - James Last version
Catena Borgà-La Palazza-ZitaLa val Zemola, a settentrione dell’abitato di Erto, ospita un ambiente selvaggio e di grande valenza naturalistica. La valle ha come limite inferiore uno stretto canyon delimitato dalle pareti dei monti Borgà e Porgeit; è poi racchiusa ad occidente da La Palazza, il monte Zita, cima Pagnac, la spalla del Duranno.  Il monte Duranno la delimita a nord. La dorsale delle cime Centenere e la cima Fortezza la chiudono ad oriente.
Dal paese di Erto, si seguono le indicazioni per la val Zemola. La strada, inizialmente asfaltata, diventa poi sterrata ed è percorribile con attenzione da normali autovetture. Ritorna ad essere nuovamente asfaltata nel tratto finale prima di raggiungere il parcheggio nei pressi di casera Mela (1180 metri circa).

Itinerario 1 dal parcheggio di casera Mela al bivio con itinerario 2, poi itinerario 2 fino al rifugio Maniago. Ancora itinerario 1 dal rifugio fino alla forcella della Spalla e poi alla Spalla del Duranno. Ritorno per la stessa via.

Cartina

Fiumara (o Gravina)Dal parcheggio, la parete strapiombante del monte Porgeit offre un caratteristico esempio di roccia stratificata con andamento ad U tronca. Seguendo le chiare indicazioni, si percorre la carrareccia forestale in lieve salita, chiusa al traffico veicolare (accesso consentito solo col pernottamento presso il rifugio Maniago). In breve la si abbandona per seguire, a destra, un sentiero (il 374) nel bosco dove sono ancora visibili i segni del disastro provocato dallo straordinario evento atmosferico dello scorso autunno. Perdendo lievemente quota si raggiunge il fondo di una estesa fiumara, o gravina, fenomeno caratteristico dell’Italia meridionale ma frequente anche in dolomite, dov’è possibile trovare corsi d’acqua effimeri che diventano tumultuosi in occasione di abbondanti precipitazioni.

Attraversato il greto del torrente, si raggiunge la sponda opposta per seguire il sentiero che risale dolcemente la val Zemola sulla destra (sinistra orografica) fino a quando, riattraversato nuovamente il rio, ci si inoltra nuovamente nel bosco per risalirne a lungo il ripido pendio. La salita, che attraversa in più punti la carrareccia, intercetta un sentiero che, traversando a mezza costa, conduce al bivacco/casera Bedin di sopra a sinistra (sent. 381) ed al rifugio Maniago a destra.

Rifugio Maniago

Il rifugio (1730 m, poco meno di due ore dal parcheggio), è adagiato in una piccola radura ai piedi del Duranno, alla confluenza dei due sentieri che risalgono il cosidetto “Cervino del Friuli”. Quello di destra, il 374, conduce alla forcella omonima ed alle cime Centenere; quello di sinistra, con indicazioni per il sentiero 382 “Osvaldo Zandonella“, conduce alla forcella della Spalla ed alla Spalla del Duranno, nostro obiettivo primario.

Panorama dal sentiero 382 di salita alla forcella: da sinistra la Spalla del Duranno (in secondo piano), forcella della Spalla ed il versante occidentale del Duranno.

Panoramica da sentiero 382

Aggirando un costone boscoso, si risale il sentiero 382 nel suo versante occidentale. Il vallone si restringe gradualmente fino a convergere, nella sua parte finale, contro una barriera rocciosa altissima ed, a prima vista, insormontabile. Inizia a questo punto il sentiero “Zandonella” (targa metallica). Un breve tratto attrezzato facilita la salita obliqua su terreno molto infido e quindi superando alcune balze rocciose (I° grado) si perviene in forcella della Spalla (2127 m). Presso forcella della Spalla In forcella, punto di confine tra Veneto a nord e Friuli-Venezia Giulia a sud, si apre uno straordinario panorama sulle dolomiti zoldane, ampezzane e cadorine verso nord. Ad est la vista è preclusa dalla catena Preti-Duranno mentre a sud spicca incontrastata la mole del Col Nudo e la sagoma del monte Toc. Ad ovest chiude l’orizzonte la catena Borgà-La Palazza-Zite.

Sulla Spalla del Duranno

La salita verso la Spalla del Duranno procede tranquilla su traccia di sentiero che alterna tratti terrosi ed instabili a tratti erbosi. La cima viene raggiunta dopo 4 ore dalla partenza di casera Mela.

 

Panorama dalla Spalla del Duranno: da sinistra la catena dei Preti, il Duranno (in primo piano) e le cime Centenere.

Panoramica dalla cima

Percorso altimetrico

(Tutte le foto non firmate sono attribuibili ad Alberto Zerbini)

Il proseguimento sul sentiero Zandonella offrirebbe all’escursionista esperto la possibilità di superare, con diversi saliscendi, cime secondarie e relative forcelle prima di tuffarsi sull’impegnativa discesa verso il bivacco/casera Bedin di sopra e la successiva lunga carrareccia fino a casera Mela. I miei tempi escursionistici suggeriscono che servirebbero all’incirca ulteriori 4/5 ore fino al parcheggio che, aggiunti alle 4 ore di salita ed alle complessive 6 ore (a/r Ferrara-Erto) trasformerebbero una media escursione estiva in un mezzo calvario.

Ritorno dalla cimaOptiamo quindi per il ritorno sulla stessa via di salita concedendoci ampi spazi di tempo per contemplare l’ambiente intorno, per una bibita dissetante presso il rifugio ed un pediluvio rigenerante nelle acque gelide del rio Zevola. Al parcheggio saranno trascorse ulteriori due ore e trenta minuti (senza soste) dalla cima della Spalla del Duranno.

 

Nonostante il percorso di andata e ritorno sia stato il medesimo, il tratto iniziale non corrisponde a quello finale (corretto) poichè ad inizio escursione il navigatore satellitare non ha funzionato a dovere.

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

Mappa Google

Mappa della cima:

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