Anelli delle Anguane

PREALPI VENETE
Prima Quota 715 m
Seconda Quota 709 m
(Val d’Astico)
Escursione organizzata privatamente
Organizzata privatamente
ottobre 2019
Difficoltà:
Escursionisti Esperti Attrezzato EEA
Escurs. Esperti Attrezzato
Scarica traccia GPS in formato GPX, GDB e KMZ
      1. Impromptu op 90 4 - Schubert
La recente ferrata degli Anelli delle Anguane è composta da un intreccio di vie ferrate verticali, cenge attrezzate e ripidi sentieri attrezzati che si sviluppano lungo circa 300 metri di bastionata rocciosa a picco sulla Val d’Astico.  Ci sono due tratti verticali di difficoltà media, di cui uno piuttosto atletico sebbene siano presenti molte staffe. Si attraversano inoltre un bel ponte sospeso e due cenge attrezzate di collegamento tra i tratti verticali. (da ferrate365.it)
Mappa Anelli Anguane

Il punto di partenza dell’itinerario è situato nei pressi della parrocchiale di San Pietro Valdastico. Lasciata l’auto in paese (quota 410 m circa) si segue la stradina, inizialmente asfaltata, e successivamente il sentiero che sale in direzione delle bastionate rocciose che incombono sull’abitato. Si raggiunge una bacheca con un’utile visuale dei percorsi attrezzati e dei sentieri di collegamento tra essi.

Alla bacheca seguiamo verso destra in falsopiano il sentiero S1. Si prosegue guadagnando gradualmente quota fino a raggiungere un primo crocevia di sentieri segnati dove terremo la sinistra con la salita che ora diventa più ripida. Al bivio successivo seguiamo il sentiero S4 con indicazioni del ponte tibetano e della via ferrata. In circa mezz’ora dalla partenza si arriva sul poggio dove è ancorato il ponte sospeso. Ponte tibetano

Il ponte sospeso, lungo circa 25 metri, a 4 cavi, è molto stabile e supera un sentiero attrezzato una ventina di metri sotto di esso. Raggiunto il termine del ponte notiamo a sinistra una via di fuga attrezzata in discesa che tralasciamo, su consiglio della dettagliata relazione di “ferrate365.it”. Tenendo leggermente la sinistra si sale in diagonale una parete verticale con ottimi appigli sia naturali che artificiali. In ferrataSi guadagna rapidamente quota ed esposizione fino a raggiungere un tratto orizzontale di collegamento verso destra. Qui è presente un’altra via di fuga (non segnalata adeguatamente, secondo me!). Si riprende la salita verticale su un breve e non difficile strapiombo attrezzato. L’ultima parete porta su un pianoro boscato (quota 715 m circa) dove la relazione “ferrate365.it” ed un eloquente cartello suggeriscono di tenere la destra intercettando un canalino roccioso attrezzato attraverso il quale si scende.In ferrata

Al termine del canalino di discesa si presenta un nuovo bivio e, contrariamente alla relazione, teniamo la destra sulla variante del sentiero S12. Il sentiero ci riporterà, con nostra sorpresa, a discendere la via ferrata, salita all’andata, fino al termine del ponte sospeso. A questo punto scendendo lungo il sentiero attrezzato che costeggia la parete sotto il ponte, si percorre una lunga cengia rocciosa attrezzata, priva di difficoltà sebbene a tratti si restringa e richieda alcuni passaggi esposti. Un ulteriore stretto passaggio porta all’attacco della seconda sezione verticale della via.Prima cengia

La seconda sezione verticale si sviluppa maggiormente su traversi diagonali e brevi balzi verticali con alcuni passaggi a strapiombo. L’abbondanza di staffe ne riduce significativamente la difficoltà ma i continui passaggi di moschettoni ed alcuni tratti atletici richiedono un minimo di preparazione. I primi 20 metri ci fanno salire in diagonale su roccia molta buona e appigliata. Si raggiunge quindi un più levigato traverso a sinistra dove occorre procedere in aderenza. Saliamo alcuni metri piuttosto verticali con molte staffe e ci troviamo sotto un grosso tetto roccioso che aggiriamo e raggiungiamo il passaggio di maggiore impegno della via: i successivi 6-8 metri sono in leggero strapiombo ed alcuni passaggi richiedono agilità e forza. Aggirato il tetto proseguiamo ora più verticali raggiungendo un nuovo traverso orizzontale verso sinistra. Siamo alla base dell’ultimo tratto della via. Questo tratto si presenta come un camino in leggero strapiombo. Se non fosse per l’abbondanza di staffe sia sul lato destro che sinistro sarebbe un passaggio molto tecnico e da leggere attentamente. Le staffe ne riducono significativamente le difficoltà. (da ferrate365.it)In ferrata

Profilo altimetrico

Si rimonta il camino e con gli ultimi esposti metri su sentiero terroso terminiamo l’ultimo tratto verticale della via. (Quota 709 m, circa 3h e 30′ totali)

Breve sosta rigenerante e poi via a sinistra su chiara traccia. Seguendo le indicazioni S14 e successivamente S7 e S9 ci si porta in direzione dell’attacco della seconda sezione verticale dopo aver sceso due tratti di sentiero attrezzato di difficoltà contenuta. Un’ultimo tratto orizzontale su cengia attrezzata ci indirizza sul sentiero S10 fino a raggiungere la base di una piccola diga in muratura. Seconda cengia

Si scende sul sentiero S17 che costeggia un alveo asciutto di torrente fino alla bacheca incontrata al mattino. Ancora pochi metri e si rientra in paese ed al parcheggio. (Poco più di un’ora dalla sosta rigenerante)

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. (In corrispondenza del point “ferrata salita 3” il rilevatore GPS ha segnalato una perdita di quota non reale).

Mappa Google

Mappa della cima:

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