1. La vita e` bella - Piovani
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Escursione lunga, con notevole dislivello e quindi adatta ad escursionisti allenati. Non presenta tuttavia difficoltà particolari pur attraversando emozionanti percorsi di cresta.
Al passo Croce d’Aune si sale a destra per stradina secondaria. Superata la piccola chiesa, la stradina diventa sterrata. Si parcheggia poco dopo nei pressi di alcune abitazioni private dove inizia la carrareccia (1.033 m) e poco oltre il sentiero 801 per il rifugio Dal Piaz (1.993 m). A quota 1.600 metri circa incontriamo una comitiva di escursionisti, coetanei, di ritorno dal rifugio. Elogiano ospitalità e pulizia del rifugio nonchè la cordialità e le torte di Anna, la titolare. Ci lasciamo, ciascuno per la propria strada, dopo aver intonato un “Signore delle cime”. Nei pressi del rifugio, dopo circa tre ore di cammino, con il ricordo delle torte in zucca, entriamo direttamente in cucina, subito cordialmente allontanati ed indirizzati verso l’ingresso principale. Lì, tutte le nostre aspettative trovano conferma. L’ambiente è caldo ed accogliente; la gentilezza di Anna è squisita; la cena, consumata in compagnia di una coppia di escursionisti inglesi, è ottima; la cameretta assegnata è pulita e confortevole.
Le prime luci dell’alba (sono le cinque del mattino dopo) mi richiamano all’esterno e mi sospingono verso il passo delle Vette Grandi, poco sopra il rifugio, e la cima Col Cesta, raggiunta mediante breve e facile cresta (venti minuti in tutto) per assistere al sorgere del sole. La temperatura è fresca ed il tempo promette bene. Dopo veloce colazione si parte per il Pavione. Ritorniamo al passo delle Vette Grandi ed affrontiamo, sul sentiero 817, la bellissima e ripida cresta, sottile ed esposta, rocciosa ed erbosa, che con alterni saliscendi, percorre i noti circhi glaciali del Pavione. Poco prima del Col di Luna il tempo cambia in peggio e la cima ci accoglie avvolti dalle nuvole con visibilità ridotta a pochi decine di metri. In vetta al Pavione (2 ore dal rifugio) la visibilità si riduce ulteriormente: nuvole, freddo ed umidità diventano elementi conosciuti della più tipica nebbia padana. Pochi minuti per le foto di rito ed altrettanti riservati alla ricerca delle tracce del sentiero che dovremmo scendere sul versante opposto, in direzione del passo del Pavione e della malga Monsampian. Non ci si vede e capisce nulla! Decidiamo perciò di scendere per la stessa via di salita fino alla sella delle Cavalade (2.060 m), spianata erbosa dove il tempo beffardo ritorna al bello mostrandoci il crinale di vetta con il grande circo glaciale sottostante e la carrareccia, più in basso, che collega malga Monsampian al rifugio Dal Piaz. Scendiamo rapidamente per prati erbosi con stupende fioriture e facciamo ritorno al rifugio (2,30 ore dalla vetta). Dopo aver recuperato il superfluo, lasciato il mattino presto, ed aver saldato i nostri debiti, riprendiamo la serpeggiante bianca carrareccia fino all’innesto col sentiero 801 che ci riporta al parcheggio (2 ore circa). Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno, in giallo la breve salita al col Cesta. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto. |
Mappa della cima:
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