Appennino modenese
Data escursione: 11 Marzo 2023Vetta: Monte Cimone - 2.165 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Il Cimone è una montagna piuttosto tozza, con una vaga forma piramidale a tre facce, ed una anticima denominata Cimoncino. Considerando la risoluzione spaziale dell’occhio umano, la cima del monte Cimone è il punto geografico dal quale si vede più superficie italiana. (Wikipedia)
Un vecchio detto popolare recita “non c’è due senza tre”. A me è servito un quattro, ossia un quarto tentativo (il terzo in ambiente invernale) per salire sulla cima del monte Cimone, il maggiore rilievo dell’Appennino settentrionale.
Quarta volta sul monte Cimone, o nei suoi pressi, nell’arco temporale di 14 anni. Primo tentativo, inizio primavera 2009, fallito nei pressi della cima per condizioni avverse del tempo; secondo tentativo, estate 2010, portato a termine con successo sul medesimo percorse dell’anno precedente; terzo tentativo, inverno 2021, nuova rinuncia alla cima per motivi legati alla compagnia escursionistica.
“Ho molto tentato e molto fallito. Non importa, tenterò di nuovo e fallirò ancora, ma fallirò meglio” (Samuel Beckett)
Medesimo punto di partenza (lago della Ninfa) del tentativo invernale del 2021 ed itinerario sostanzialmente identico. Di origine tettonica e circondato da faggete e boschi di conifere, il lago è posto a 1.500 metri circa di altitudine, alle pendici del monte Cimone, nel comune di Sestola.
Partendo dal lago della Ninfa (1504 m), si percorre inizialmente la strada militare chiusa al traffico. Alle faggete ed abetaie del tratto inziale subentrano ampi spazi privi di vegetazione in cui i tornanti della strada risalgono il ripido pendio.
Con veloci ma faticosi tagli dei tornanti si transita nei pressi di Pian Cavallaro (1870 metri circa). Da Pian Cavallaro alla vetta del Cimone le difficoltà aumentano notevolmente. La salita si fa più ripida ed il manto nevoso diventa più compatto e gelato, sferzato dal freddo vento che normalmente investe il crinale appenninico. Una sosta è necessaria per sostituire alle ciaspole i ramponcini, più sicuri nella ripida salita, ed indossare indumenti più adatti alle raffiche del vento. Si riprende nuovamente la salita verso la cima che sembra essere sempre a portata “di piede”.
Sulla sommità, costituita da un’ampia spianata, sono presenti molteplici antenne per telecomunicazioni, un radiofaro per la navigazione aerea dell’Aeronautica Militare ed una stazione meteorologica. Inoltre vi si trova la stazione di ricerca “Ottavio Vittori” dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR.
Il rientro prevede inizialmente il medesimo tracciato di salita in direzione di Pian Cavallaro che non viene tuttavia toccato. In corrispondenza di un alto traliccio-antenna si devia in direzione della Buca del Cimone (1960 m circa), stazione di arrivo di un impianto sciistico dismesso e di altre antenne.
Si procede con impegnative discese sul ripido pendio innevato avendo come obiettivo la stazione a valle dell’impianto e la traccia della strada militare che, sempre ben visibile sulla nostra sinistra, abbiamo percorso in salita.
Tempi: dal parcheggio (a pagamento), alla fine della strada asfaltata che porta al lago della Ninfa, alla cima del Cimone sono state necessarie poco più di tre ore; poco più di 2 ore per il ritorno.
Segnaletica: Un solo cartello CAI, il 441, e qualche paletto in legno individuano il tracciato estivo che taglia i tornanti della strada militare che sale a Pian Cavallaro. Oltre il Pian il sentiero estivo, che risale il ripido crinale nord-est del monte, è intuibile sotto un leggero strato di neve compatta.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.