Sentiero attrezzato Vidi

Pietra Grande (Dolomiti di Brenta) 

Data escursione: 23 Luglio 2021
Vetta: Cresta sud di Pietra Grande - 2.663 m
Vetta: Quota max. raggiunta - 2.723 m
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura

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      1. Schiaccianoci Danza fata confetto - Tchaikovsky

In realtà, più che una via ferrata tradizionale, si tratta di un sentiero parzialmente attrezzato che attraversa il grandioso versante occidentale della Pietra Grande. Il percorso richiede passo fermo ed assenza di vertigini: lunghi tratti in cengia sono piuttosto esposti e senza alcuna protezione. Detto questo, il sentiero Vidi non presenta difficoltà di rilievo: i tratti più ostici sono attrezzati con cordini e scale. Necessaria l’attrezzatura di sicurezza con casco, imbrago e moschettoni. (visittrentino.info)

L’itinerario può essere percorso indifferentemente in senso orario od antiorario con arrivo e partenza dal passo del Grostè o dal rifugio Graffer.

Sentiero VidiSentiero Vidi by ferrate365

In questa sede viene proposta l’escursione con partenza dal passo del Grostè (2442 m), in senso antiorario con arrivo presso il rifugio Malga Boch (2078 m).

Dal passo Campo Carlo Magno (1651 m), parcheggio a pagamento, il passo del Grostè può essere raggiunto mediante la cabinovia a due tronconi oppure utilizzando soltanto il primo troncone fino al rifugio Malga Boch  e continuando a piedi in direzione del rifugio Graffer (2256 m) e del passo del Grostè.

Passo del Grostè

Passo del Grostè

Dalla stazione a monte della cabinovia si segue la segnaletica (cartello e bolli rossi) in direzione del sentiero 390, e dell’imponente mole della Pietra Grande, che su ben marcata traccia accompagna alle prime roccette ed alla targa metallica con nome del percorso. Si prosegue verso nord allontanandosi dalla stazione a monte e dal rifugio Stoppani per poi volgere a sinistra dove inizia un sentiero di cresta con le prime attrezzature metalliche in corrispondenza di un restringimento della stessa.

Sentiero di cresta

Sentiero di cresta

Oltrepassata una stretta fessura dove uno zaino voluminoso può creare qualche difficoltà, si continua in cresta con in basso, sulla destra il lago di Tovel e sulla sinistra il rifugio Stoppani, fino a raggiungere un’insellatura con un piccolo balcone roccioso (quota 2663 m), punto più alto del sentiero Vidi.

Il sentiero prosegue evidente a sinistra, in leggera discesa, mentre a destra si scorge una lieve traccia che risale un crinale, roccioso misto ad erba e rari ometti di pietra, in direzione della parete della Pietra Grande. Lo si percorre con attenzione poichè molto stretto ed esposto per arrivare presso una profonda fessura dove è posta la targa metallica con indicazione cresta dell’Oreste (quota 2723 m).

Quota 2723

Quota 2723

Si ritorna al piccolo balcone roccioso per una breve sosta rigenerante (ore 2 dalla stazione a monte). La discesa su cenge molto esposte e non protette continua fino a raggiungere un paio di scale in ferro da risalire ed una nuova scala da percorrere in discesa. Sempre su cengia si giunge ad una spaccatura a tetto nella roccia sotto la  quale c’è una panchina con dedica a Natale Vidi.

Nevaio

Nevaio

Il ripido sentiero di discesa è ora visibile sulla sinistra, sotto un pulpito erboso. Tra ghiaie e sfasciumi si perviene al bivio con il sentiero Costanzi (n. 336) che porta, verso destra, alla Bocchetta Tre Sassi mentre a sinistra, in leggera e breve salita, si raggiunge il pulpito stesso (2520 m circa) ed i cosiddetti “Orti della Regina”. Da questa posizione privilegiata lo sguardo spazia dal gruppo del Brenta a quelli dell’Adamello e Presanella.

Profilo altimetrico

Profilo altimetrico

Dal pulpito erboso inizia la discesa con pendenza sostenuta, inizialmente su prato poi su ghiaie e sfasciumi, nell’ampio anfiteatro occidentale sotto la Pietra Grande fino a raggiungere una costruzione di raccolta acque per il rifugio Graffer dalla quale, volgendo a destra per prati, in pochi minuti ci si trova sul largo sentiero che collega Malga Boch al Graffer. Il rifugio in questione è situato praticamente a metà del secondo tratto dell’impianto di risalita per cui in circa 30 minuti è possibile raggiungere la stazione a monte sul passo Grostè. Nel nostro caso si continua verso il basso in direzione della Malga Boch, attraversando meravigliosi prati fioriti, e della stazione intermedia della cabinovia (ore 2,30 dalla sosta) che utilizzeremo per il ritorno a Campo Carlo Magno.

Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.

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