1. Al bivacco - Coro Studium Canticum (CA)
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(immagine tratta da:montialpago.it)
Si parte per comoda strada-sentiero (n. 923) dall’agriturismo Monte Cavallo (1210 m. circa) e ci si immerge quasi subito in un bellissimo ed ombroso bosco che attenua in parte il gran caldo di questo periodo di fine primavera. La mulattiera, con andamento variabile, sale verso la gran spianata a pascolo dove sorge Casera Palantina (1521 m).
Da qui, un cartello segnaletico indirizza verso sinistra al Cimon di Palantina, cima caratterizzata da un lungo ed uniforme scivolo che dalla cima termina nella spianata di casera Palantina. Il sentiero è il n. 929 sempre visibile e ben segnato ma alquanto ripido e faticoso (incontro con un piccolo di vipera, molto più impaurito di noi!). Si arriva nei pressi di una piccola forcella, a sud della cima, e da questa, deviando a sinistra in pochi minuti si è in vetta (ore 2,45 dal parcheggio). I segnavia che si incontrano sono diversi: rossi e blu, rossi e bianchi, solo rossi. Infatti ci sono tratti comuni con l’altavia 6, con l’altavia 7 e con quella dei Rondoi. Non c’è da preoccuparsi: il Cimon di Palantina è molto evidente fin dalla casera omonima; una volta arrivati sul Palantina, Cima Manera è ben visibile in direzione nord-est e poco oltre anche Cima Alpago, sulla destra del rifugio Semenza. (www.montialpago.it) In pochi minuti si ritorna in forcelletta e si continua in discesa fino alla forcella Palantina (2055 m) puntando diritti, su esposta cengia, verso il Cimon del Cavallo che si erge maestoso di fronte a noi. Qui inizia la parte più interessante di tutta l’escursione. In breve ci si porta alla base di Cima Manera (Cimon del Cavallo) dove il percorso si inerpica lungo rocce verticali (breve tratto attrezzato) che a prima vista sembrano inaccessibili; fa una certa impressione vedere i segnavia salire sempre più in alto. Con cautela si inizia a salire arrampicando con difficoltà di secondo grado su roccia sana. Gli appoggi per i piedi sono sempre evidenti, gli appigli per le mani anche. Non bisogna aver fretta di arrivare, con calma e con piccoli passi, valutando sempre bene appigli e appoggi, in poco tempo si è fuori dalle difficoltà e sulla cima. (www.montialpago.it) (ore 1 da Cimon di Palantina) Ci si abbassa leggermente sul versante opposto fino ad un diedro-canale attrezzato con un cavo metallico che segna la fine di tutte le difficoltà. In 20 minuti circa, su percorso in cresta, si è sul Monte Laste (Cima Alpago), già raggiunta nell’autunno del 2006 percorrendo il sentiero n. 926 che dal Pian delle Lastre sale al rifugio Semenza. A quel tempo in cima era presente una piccola croce; al suo posto ora c’è uno straccio di bandiera tricolore! (vedi Prealpi, Altopiano Alpago, Monte Laste) In breve si scende verso Forcella Laste, dove staziona l’omonimo bivacco e successivamente al vicino rifugio Semenza (2020 m) in fase di allestimento per la prossima apertura estiva. Una meritata sosta, con offerta di aiuto al gestore per il trasporto di materiale vario all’interno del rifugio e portato fin lassù con l’ausilio di una teleferica, e poi si scende a valle, lungo i sentieri 923-926, verso l’agriturismo da cui si è partiti (ore 2,30 dal Monte Laste). Il percorso ad anello è abbastanza lungo (circa 14 km) ed impegnativo (dislivello complessivo di oltre 1300 metri in salita), a tratti esposto in corrispondenza della forcella Palantina e tra il Cimon Cavallo e Monte Laste, attrezzato nel tratto finale in salita al Cimon Cavallo ed in discesa dallo stesso.
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Mappa della cima:
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