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Bella escursione ad anello, resa tecnicamente interessante grazie ad alcuni facili passaggi su roccia per arrivare in vetta. Il monte Ventasso, inserito nel Parco del Gigante, si trova collocato in modo asimmetrico rispetto al crinale tosco-emiliano, a nord di esso. All´escursionista che si appresta a salire, questa cima non appare indifferente.
Poco oltre l’abitato di Busana, in direzione del Passo del Cerreto, si incontra una casa cantoniera accanto ad un piccolo ponte sul rio Riccò; uno spiazzo a sinistra permette di parcheggiare l’auto (888 m). Attraversata la strada, il sentiero 661, inizialmente lastricato, risale la valletta del rio ed entra ben presto in un bosco di noccioli e castagni. Poco alla volta, e neppure troppo lentamente, ai noccioli e castagni subentrano i faggi mentre il bosco lascia ampi spazi a prati con grande varietà di fiori ed abbondanza d’acqua. Dopo aver guadato il rio Riccò alcune volte il sentiero entra in una zona a pascolo, denominata Le Pratine, e sbuca successivamente su una strada carraia che si percorre per pochi metri prima di incrociare, sulla destra, il sentiero che sale alla vetta. Arrivati al bivio con il sentiero 663 proveniente da Nismozza si prende a destra e si sale ripidamente fino all’alpeggio dove si trova l’oratorio di S. Maria Maddalena (1502 m) con annesso bivacco, sempre aperto. Dall’oratorio una evidente traccia di sentiero sale con forte pendenza in direzione della caratteristica anticima rocciosa del Ventasso. Si tratta dalla parte più insidiosa dell’intera escursione, con alcuni facili passaggi su roccia. Oltre l’anticima il sentiero ritorna quasi pianeggiante ma stretto ed esposto verso sud-est e percorre la caratteristica insellatura tra anticima e cima vera e propria (poco meno di 3 ore dal parcheggio). Dalla sua cima si gode un bellissimo panorama del crinale appenninico, con una magnifica vista sui gruppi del Cusna-Prado e Alpe Succiso-Monte Casarola. Verso nord-est le dolci colline reggiane sono impreziosite dall’inconfondibile sagoma della Pietra di Bismantova. Dalla vetta, percorrendo in discesa parte del sentiero di cresta e successivamente riposanti prati a mirtillo e macchie di bosco a faggio, si scende al Lago Calamone (1398 m), incantevole bacino lacustre. Nonostante le orribili costruzioni sorte poco distanti dal lago, la località “meriterebbe una sosta di un secolo almeno!” Si ritorna all’oratorio di S. Maria Maddalena, riprendendo il sentiero 663, poco oltre la sponda destra del laghetto, vera e propria carrareccia che sale ripidamente il versante nord del Ventasso ed attraversa, prima di raggiungere l’oratorio, una zona estremamente sassosa, oggetto di un’antica ruina. Dall’oratorio si ritorna al parcheggio attraverso lo stesso percorso dell’andata (circa 3 ore dalla vetta).
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto |
Mappa della cima:
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