Dolomiti ampezzane
Data escursione: 10 Gennaio 2023Vetta: Forcella Lerosa - 1.995 m (quota massima raggiunta)
Organizzata: Privatamente
Difficoltà:
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Premessa: forcella Lerosa si chiude ad angolo, tra la Croda Rossa (Hohe Gais, 3146 m) a sinistra e la Croda de R’Ancona (2366 m) a destra, per chi proviene da ovest, all’interno del parco naturale di Fanes, Sennes e Braies.
Un punto di vista che offre uno dei panorami più belli; un enorme abbraccio naturale che racchiude il territorio di Fanes e le vette circostanti dell’intero raggruppamento nord del parco naturale.
Partenza ed arrivo: tutto inizia e termina a San Uberto (1449 m), piccola località a nord di Cortina d’Ampezzo, sulla strada che la collega a Dobbiaco. Durante l’inverno la strada forestale che risale il Son Pouses è completamente ricoperta di neve e raggiungere il rifugio Ra Stua (1668 m) diventa una piacevole passeggiata con panoramiche che si allargano verso la cima del Col Rosà, delle Tre Tofane, del Taburlo e Croda de l’Antruiles.
Rifugio Ra Stua
Percorso: come già accennato, la lunga forestale supera il dislivello, poco più di 2oo metri tra San Uberto ed il rifugio, in maniera dolce con un lieve strappo nella sua parte finale in corrispondenza di un rudere di fortificazione risalente alla prima guerra mondiale. Oltrepassata la piana del rifugio, il sentiero 8, direzione indicata da paletto verticale, è intuibile sotto il recente manto di neve fresca. La salita si addentra nel bosco che sovrasta il rifugio e diventa più impegnativa fino ad incontrare un bivio (paletto), in località Tizoi Storte, dove decidiamo di seguire il sentiero di sinistra, “Scorciatoia per forcella Lerosa”. Successivamente essa diventa più tortuosa mentre sale il ripido versante nord-ovest della Croda de R’Ancona.
Panorama: da sinistra Croda del Becco, Croda Rossa Pizora, Croda Rossa.
Forcella Lerosa è abitualmente un punto di transito e passaggio obbligato per la vicina val de Gotres, che scende verso il passo Cimabanche (1530 m). L’ampia piana a cielo aperto, completamente illuminata dal sole e racchiusa tra possenti crode, non presenta tracce di passaggi precedenti. Ed ora, in questa giornata di metà settimana, ci ritroviamo soli con noi stessi. Le ciaspole affondano di poco; sembra quasi che ad ogni passo vadano in frantumi migliaia di specchi di cristallo.
Baita presso forcella Lerosa
Giunti al nostro obiettivo finale, paletto indicatore e baita privata nei pressi della sella, in verità di difficile individuazione complice il manto nevoso e la scarsa pendenza, dobbiamo solo gestire il resto della giornata nella libertà più assoluta. Se inizialmente eravamo concentrati su tutto ciò che di nuovo ci veniva offerto, ora dobbiamo solo ritornare sulle nostre tracce.
(Riferimenti in corsivo a: https://www.intodolomitesblog.com)
Indicazioni: paletti indicatori verticali sulla forestale fino al rifugio ed oltre, nel bosco. Superato quest’ultimo, la direzione da prendere non è del tutto evidente: si tratta di intuire il sentiero n. 8 che, con lievi alti e bassi risale verso l’ampia forcella, con direzione sud-est.
Tempi: Ore 3,30 da San Uberto alla forcella, con sosta rigenerante presso la baita privata; ore 2,30 per il ritorno a San Uberto, sulle nostre medesime tracce.
Considerazioni: da San Uberto a malga Ra Stua le ciaspole non sono necessarie; esse diventano assolutamente indispensabili oltre il rifugio Ra Stua, in direzione della forcella Lerosa.
Percorso rilevato con GPS e trasportato su mappa Google Earth: rosso in andata, verde al ritorno. Cliccando sul simbolino della macchina fotografica si può visualizzare la foto.