MENDOLA-ROEN-MONTI DI VIGO | |||||||
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Il sentiero attrezzato del monte Favogna (Klettersteig) fa parte delle cosidette “ferrate d’inverno” ed è un itinerario veramente bello per la sua panoramicità. La forte esposizione solare ne sconsiglia l’ascensione nella stagione estiva e fa si che sia generalmente sgombero di neve anche nei mesi invernali salvo immediatamente dopo copiose nevicate. Rappresenta quindi una proposta valida per la sua accessibilità autunnale, invernale e primaverile.
Contrariamente alle vie normali o ferrate che portano in cima per la via più semplice o attraverso versanti più impegnativi, il sentiero attrezzato “Favogna” accompagna l’escursionista tra le calcaree pareti che sostengono il prativo altipiano di Favogna, strapiombante sopra la Piana Rotaliana.
Sulla Strada del Vino (ad una altitudine di metri 220 circa) , tra i paesi di Roverè della Luna e Magrè, al confine tra le province di Trento e Bolzano, prende a salire un ripido sentiero tagliato nel bosco per arrivare in breve ai primi balzi rocciosi dove inizia il cavo di auto assicurazione. L’itinerario prosegue alternando cenge e balze attrezzate con funi e scalette abbastanza esposte a ripidi tratti di sentiero ombreggiato fino all’ultimo e più spettacolare salto roccioso dove si trova il libro della ferrata.
Lungo tutta la salita si domina la sottostante valle dell’Adige con i suoi frutteti e vigneti.
Superato quest’ultimo panoramico e più impegnativo passaggio si entra nel bosco di Putzwald, stupendamente colorato dalla stagione autunnale e, con attenzione alla segnaletica, si arriva ai primi masi di Favogna con la chiesetta, il lago ed i pascoli. Questo piccolo, delizioso altipiano ha conservato, fino ai nostri giorni, il fascino discreto dei luoghi poco conosciuti e battuti dal turismo di massa.
Da Favogna, in direzione sud e seguendo la stretta strada asfaltata che poco dopo termina, si incontra la segnaletica per Roverè della Luna, dal romantico nome e dalla privilegiata posizione nella Piana Rotaliana, perennemente al sole, che, per la stretta valle dei Molini e costeggiando il Rio Favogna, porta al paese e quindi al punto di partenza dell’escursione, in circa due ore di tempo. Per la salita sono state necessarie invece tre ore circa.
(Liberamente tratto da:”Ferrate d’inverno” di Franco Gionco)