GRUPPO MONTE BIANCO | |||||||||
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Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard, l’8 agosto 1786, salirono per la prima volta sulla cima del Monte Bianco. Visto dalla parte italiana, il Tetto delle Alpi non è così appariscente rispetto alle altre vette che lo circondano. A differenza dell’altro grande gigante delle Alpi, il Monte Rosa, visibile in tutta la Pianura Padana nord-occidentale fino alle prime alture appenniniche, il Monte Bianco compare solo all’ultimo momento lungo la strada per Courmayeur.(wikipedia) |
Nell’intenzione degli organizzatori e nelle speranze dei partecipanti, alcuni giorni trascorsi presso il rifugio Monte Bianco in Val Veny (1700 m), sarebbero stati sufficienti per acclimatare la compagnia ferrarese e predisporla per la vetta del Monte Bianco. Le escursioni ai rifugi Monzino (2590 m) e Gonella (3071 m) furono compiute con quell’obiettivo, in due giorni successivi. La prima, che supera un dislivello di 850 metri completamente sgombro da neve o ghiaccio, a quel tempo offriva un’unico passaggio molto delicato superabile con l’ausilio di una catena. La seconda, molto più lunga ed impegnativa per il dislivello (1350 metri), a partire dal cosidetto “giardino del Miage” (circa 2000 metri di quota) risaliva tutto il ghiacciaio omonimo, confluiva poi in quello del Dome per raggiungere infine il rifugio Gonella.
Ma il tempo poco favorevole non assecondò i nostri progetti e, per non rendere del tutto vano il tempo trascorso in Val Veny, ci consolammo, si fa per dire, con l’attraversata della Vallée Blanche dal rifugio Torino (3375 m) a la Gare le Montenvers (Francia – 1914 m), compiuta in un sol giorno, con guida il gestore del rifugio che ci ospitava. Naturalmente si sfruttò la funivia che da Entrèves porta al rifugio Torino. Successivamente si risalì Punta Helbronner (3462 m) per immettersi poi sul Glacier du Géant che venne percorso, praticamente in discesa seguendo la traccia “Bédière” fino ai “Séracs du Géant“, che dividono idealmente il ghiacciaio superiore dal Glacier du Tacul. Si transitò poi sotto il costone roccioso che ospita il Refuge du Requin e continuando in discesa sul ghiacciaio Tacul e su la Mer de Glace si raggiunse la Gare le Montenvers dove un trenino a cremagliera riporta a Chamonix. Il rientro ad Entrèves avvenne attraverso il tunnel del monte Bianco. (Il colore ambrato delle immagini riprodotte con scanner non dipende da alcun effetto particolare attribuito con il computer ma solamente dal fatto che le stampe sono molto vecchie!)
Percorso disegnato su mappa Google Earth: Tracce in nero=utilizzo impianti; in rosso=andata e ritorno ai rif. Monzino e Gonella; in giallo da rif. Torino (Italia) a la Gare le Montenvers (Francia).
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